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E’ una Coppa Italia parecchio…speziata

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Impresa all’Olimpico dello Spezia che elimina ai calci di rigore una Roma molle e distratta. Ai quarti i liguri incontreranno l’Alessandria di Gregucci vittorioso sul Genoa. Tutto da copione per l’Inter contro il Cagliari mentre l’altra sorpresa della giornata è l’eliminazione della Fiorentina ad opera del Carpi. Vittoria facile del Napoli contro il Verona mentre una Juve tonica e concentrata ne rifila quattro ad un Toro mai così opaco e privo di stimoli. Oggi in campo Lazio-Udinese e Sampdoria-Milan

 

Roba da calcio d’altri tempi quando le imprese del tipo Davide contro Golia ogni tanto accadevano giusto per sparigliare un po’ le carte della dea bendata e rendere il calcio lo sport imprevedibile per antonomasia. Nessuno ma proprio nessuno avrebbe mai potuto immaginare un quarto di finale della coppa nostrana tra lo Spezia e l’Alessandria con una delle due squadre che avrà la certezza di giocarsela addirittura in semifinale.

 

Ebbene prima la squadra del bravissimo Gregucci è andata in quel di Marassi a vincere di misura contro un grifone a cui da tempo non riescono più le magie degli anni scorsi, e poi gli spezzini con un’organizzazione di gioco assolutamente all’altezza sono riusciti ad imbrigliare la sempre più macchinosa organizzazione di gioco giallorossa fino a portare gli avversari a sbagliare i rigori decisivi e a uscire tra i fischi e il…fiasco dell’Olimpico. Due squadre queste che hanno strameritato, per quanto ne dica Lotito, non solo di partecipare alla massima coppa nazionale ma di apprestarsi a vivere un quarto di finale che verrà ricordato da generazioni e generazioni di entusiastici tifosi.

 

Ma non solo Spezia e Alessandria perché a completare la festa delle sorprese ci ha pensato anche il Carpi che è andato a vincere di misura a Firenze grazie ad una magia di Digaudio che non ha dato scampo all’estremo viola. Evidentemente per la squadra di Sousa si è trattato di un evidente calo di tensione e di concentrazione…questione forse di stimoli non proprio paragonabili a quelli del campionato. Compito assolto con naturalezza invece dall’Inter che non lascia speranze al Cagliari con Palacio, Brozovic e Perisic. Tutto regolare anche per il Napoli che con Ek Kaddouri, Mertens e Callejon perfettamente imbeccato sempre dall’ex torinista, stende senza troppa fatica il solito Verona di questi ultimi tempi, un Verona che se continuerà a giocare così temiamo farà fatica a salvarsi.

 

La sera invece non c’è stata praticamente partita tra la Juve e i cugini granata. Premesso che secondo noi lo Juventus Stadium, gioiello della tecnica ingegneristica, è forse lo stadio meno…sportivo d’Italia perché continua a non avere alcun senso logico e compiuto giocare un derby lasciando agli avversari la miseria di millecinquecento-duemila posti soprattutto quando la stessa Juve, ogni volta che gioca ospite all’Olimpico, si vede riconoscere dai cugini padroni di casa un numero ben più cospicuo di biglietti. Giocare un derby in queste condizioni è…troppo comodo al di là dello stesso risultato. Un problema che dovrà essere prima o poi risolto perché in queste condizioni si costringe la squadra avversaria a giocare in condizioni già altamente sfavorevoli e condizionanti.

 

Tornado alla partita, la Juve approfitta di un Toro incredibilmente dimesso e stranamente privo di stimoli. La prima rete di Zaza, va comunque detto, non avrebbe potuto essere segnata per il semplice motivo che l’ex Sassuolo avrebbe dovuto essere espulso prima per somma di ammonizioni per un’entrataccia a sforbiciata sul portiere granata. Lo stesso Zaza riuscirà anche a segnare il raddoppio nel secondo tempo seguito a ruota da un’altra velenosa conclusione di Dybala e da una magica punizione di Paul Pogba che a suo tempo, ha ammesso, aveva preso regolari lezioni in materia da un certo mister Pirlo.

 

Conclusione: un Toro che in partita non c’è mai entrato e non si sa bene perché…e una Juve che continua a dimostrare una grande capacità di approfittare delle altrui magagne e indecisioni. Nei quarti i bianconeri “rischiano” di reincontrare per l’ennesima volta la loro vittima sacrificale preferita ovvero la Lazio-Lazietta di questi ultimi tempi che questa sera se la vedrà nel solito Olimpico formato deserto dei Tartari contro l’Udinese. Se i biancocelesti dovessero incocciare in una delle loro solite serate sballate Pioli potrebbe ritrovarsi a piazza del Popolo insieme al suo collega Garcia a gustarsi l’aperitivo poco consolatorio dei silurati e a questa inedita strana coppia potrebbe presto unirsi anche il buon Sinisa che con il suo Milan eterno cantiere aperto sarà in quel di Genova a confrontarsi con la squadra dell’ex aeroplanino vogliosa di sospirato riscatto.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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