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Inter avanti con il minimo sindacale

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COMMENTO AL CAMPIONATO

 

L’Inter riesce a passare a Verona contro un ottimo Chievo grazie ad un goal di rapina di Icardi: ora è sempre prima tallonata a due lunghezze da un Toro d’altri tempi che annichilisce la Samp. Segue la Fiorentina che a Carpi si porta a casa i tre punti grazie a Babacar. Totti festeggia i 300 ma la Roma si fa irretire da un grande Sassuolo. Lazio, sempre più giù e in piena crisi nera, viene travolta al San Paolo con un punteggio da squadra materasso. Il Milan con una doppietta di Bacca riesce a fatica a vincere contro il Palermo al Meazza. Risorge la Juve contro il Genoa grazie a Bogba e a un po’ di fortuna che non guasta mai. Per il Bologna primi punti contro il Frosinone. L’Udinese perde anche contro l’Empoli e ora è terz’ultima. Pari con scossone finale tra Atalanta e Verona.

 

L’Inter di Mancini continua nella sua marcia da motore diesel vincendo ancora con il minimo punteggio grazie a quel cinismo che sta diventando il suo più evidente e premiante marchio di fabbrica. Basta una distrazione…anzi una dormita-pasticcio della difesa clivense per regalare a Icardi l’opportunità di staccare la cedola da tre punti contro una squadra di casa ottima fino alla trequarti ma con scarso peso offensivo là davanti a…meno che ovviamente non arrivi una squadra colabrodo come la Lazio degli ultimi tempi e allora diventa tutta molto più facile. Nerazzurri quindi ancora primi ma senza un gioco esaltante e senza lo spettacolo che da questo di solito dovrebbe derivare.

Appena dietro, staccata di sole due lunghezze, la squadra che non ti aspetti: un Toro possente e in forma che l’intelligenza operativa di un presidente come Cairo sta riportando agli altari che gli competono, altari sui quali era ad uso rimanere a pieno titolo negli anni settanta. La doppietta del buon Quaglia è solo la punta dell’iceberg di una manovra convincente ma soprattutto di un organico sapientemente costruito partendo dalle stesse possibilità del collega Lotito molto meno addentro ai segreti del calcio giocato. La Viola di Paolo Sousa vince con i denti e con le unghie a Carpi con il Babacar che molti vorrebbero avere e che appunto manca ai neo promossi in serie A che si devono accontentare dei resti volenterosi di Borriello. La squadra del portoghese ora naviga al terzo posto a sole tre lunghezze dalla capolista e, se dovesse tenere questo ritmo, sognare potrebbe non essere più vietato.

A Roma 300 e…non sentirli con l’eterno “pupone” che approfitta di un’ingenua dormita da parte della difesa del Sassuolo per festeggiare il trecentesimo sigillo alla sua eterna carriera in giallorosso. Sono passati più di venti anni da quando il Principe di Roma Giannini gli passò il testimone, testimone che non sembra avere alcuna intenzione di mollare neppure ora all’alba delle trentanove primavere romane. Festa puponiana rovinata in parte dal Sassuolo del grande ex che va per ben due volte in vantaggio, la seconda con il primo goal, e…che goal, in serie A di Napolitano. Ironia della sorte, amara domenica capita sempre grazie a quel…nome anche alla sponda biancoceleste. La banda del buco in trasferta di Pioli, dopo il poker rimediato a Verona, ne becca altri cinque contro un Napoli voglioso di vendetta sportiva. La Lazio, splendida conseguenza dell’ “altisonante” mercato estivo di Lotito & C. e delle scelte enigmatiche di Pioli, al momento attuale risulta molto più debole di un Carpi o di un Frosinone che magari avrebbero perso lo stesso ma nove reti contro Chievo e Napoli non le avrebbero beccate mai.

Cercare di affrontare il Napoli con un centrocampo formato da Parolo, Onazi e Lulic costituisce un’autentica sfida alle leggi più elementari della Fisica. Continuare poi a fare affidamento su un ex pensionato di quasi trentasei anni che, mentre la squadra si allenava in quota, se ne stava a prendere il sole in spiaggia è non solo illogico ma irresponsabile. Come illogico è continuare a mandare in campo uno come Radu che in quella maledetta corsia di sinistra è come se non esistesse. A parziale giustificazione delle colpe di Pioli il fatto che, al di là di questi “splendidi” interpreti da retrocessione, non c’è grande scelta almeno nella testa di Pioli. Morrison non lo vede neanche, Kishna gioca a spizzichi e bocconi mentre Milinkovic, in leggero rialzo al borsino, avrebbe ancora bisogno di qualche bel mese di rodaggio mentre del povero Patric, prelevato di forza dalla…serie B spagnola (sich!) convien tacer.

Dell’altrettanto povero Hoedt, capace di provocare ben tre delle cinque reti subite, possiamo dire che non sembra proprio essere all’altezza del nostro campionato, troppo lento di fronte alle accelerazioni e ai cambi di direzione di un Higuain qualsiasi per provare a prendere in mano la difesa da operetta della Lazio attuale. Il problema è che altri uomini, infermeria già stracolma a parte, non ce ne sono a meno di non andarli a pescare dalla Primavera e di questo bisogna ringraziare sempre la…Non Premiata Ditta di cui sopra. Ma i Laziali potranno sempre trovare cristiana rassegnazione proprio dal fatto che, con Lotito presidente e Tare Ds, questa sarà, volenti o nolenti, la realtà quanto meno per i prossimi dieci-quindici anni. Il Milan con i suoi attaccanti da Champion’s continua a mascherare i suoi grandi limiti in difesa e a centro campo svellendo le superbe…velleità dei palermitani gran bella squadra e sempre pronta a rintuzzare i vantaggi rossoneri fino a quello decisivo ad opera di un grande Bacca.

A Genova, contro il mago Gasper, risorge la Juve anche se lo fa grazie all’autogoal iniziale del Genoa, alla successiva superiorità numerica e al decisivo rigore calciato da Pogba. Ora i bianconeri sono ancora indietro ma potrebbe essere l’inizio di una bella rincorsa e la Juve, sappiamo, se si mette in testa una cosa, prima o poi la raggiunge. Il Bologna coglie contro un Frosinone inadatto e improponibile per la massima serie i suoi primi tre punti e sale al quart’ultimo posto. E’ crisi nera per l’Udinese che vede il suo bello stadio nuovo…nuovamente violato questa volta da un Empoli capace di recuperare lo svantaggio iniziale e poi di portarsi in vantaggio con Maccarone che…se provocato…te distrugge. Pari con fuochi finali tra la squadra dello zio Edy e il Verona del tenace Mandorlini per un punticino che fa sempre comodo. Per il Verona tanto domenica sarà ora di vendemmia e di facili punti: ospiterà infatti la Lazio

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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