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Gli ammazza “EX-PIP”

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PALERMO – Da più di una settimana è in votazione, all’Assemblea regionale siciliana, il bilancio per il triennio 2014/2016. È un documento economico finanziario arrisicato, dal punto di vista delle risorse ed anche da quello del comune buon senso.

Ci riferiamo alle norme sulle coppie di fatto e alla famosa norma ammazza EX-PIP.

Il nostro Governatore si è sempre distinto per la sua sensibilità dimostrata nei confronti delle coppie di fatto, un pò meno per quella nei confronti dei precari.

Ma il nocciolo della questione è che se, mentre da un lato il Parlamento siciliano ha equiparato le coppie di fatto con quelle sposate, dall’altro ha penalizzato una categoria di lavoratori che negli ultimi nove mesi hanno avuto un percorso a dir poco, da incubo.

A maggio sono stati licenziati rimanendo per due mesi senza stipendio, a settembre hanno ripreso a lavorare, sotto ASPI, che è in poche parole un sussidio di disoccupazione.

A tutt’oggi lavoravo con l’ASPI.

La norma inserita all’interno dell’articolo 35, come emendamento, a firma dell’Onorevole Ciaccio del Movimento Cinque Stelle, di fatto discrimina tutti i lavoratori che nel loro percorso di precari hanno costruito una famiglia, o che magari vivono con i genitori, con i fratelli, con i parenti, perché con 600 euro il mese non riescono ad avere una vita autonoma dignitosa, a pagare un affitto, e che essendo, per necessità, sotto lo stesso tetto ora sono penalizzati.

Abbiamo intervistato l’Onorevole Vincenzo Figuccia di Forza Italia.

Onorevole Figuccia qual è la sua posizione nei confronti dei lavoratori ex-pip?

“I lavoratori EX-PIP hanno una lunga storia di precariato alle spalle.

Ho chiesto al Governatore, di scegliere se trattare i lavoratori EX-PIP come lavoratori o come beneficiari di un sussidio.

È vero che in questo momento ricevono un sussidio di disoccupazione, ma è anche vero che essi hanno prestato e, prestano, servizio presso le pubbliche amministrazioni regionali e comunali, ospedali e scuole.

Nell’articolo 35 è stato inserito l’emendamento 35.12, che pone il vincolo di un reddito ISEE di 20.000€.

Penso che fissare questo limite, sia iniquo.

Questa norma è ingiusta nei confronti di coloro che si sono conosciuti giovani e insieme hanno creato una famiglia.

La finanziaria, da un lato premia le coppie di fatto e dall’altro discrimina le coppie sancite da un’unione civile e religiosa.

Per questo motivo m’impegnerò, in prima persona, per fare cassare questo emendamento dall’articolo 35 della finanziaria.”

Che dire, sono tempi duri per  tutti, ma no si può cancellare con un colpo di spugna la dignità lavorativa di tanti lavoratori, mettendoli nelle mani dell’antipolitica e della disperazione, che oggi contano sempre più proseliti.

Giuseppe Morello

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Di Redazione Elzeviro.eu

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