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Il premio di maggioranza è una porcata, ma la Consulta non lo capisce

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La Consulta interpreta solo la Costituzione, quindi non può apertamente schierarsi contro il premio di maggioranza, un correttivo del sistema proporzionale che però corregge anche, e troppo, il sistema elettorale democratico. Un partito che ottenga il 20% dei voti non può ottenere più del 20% dei seggi. Men che meno il 50% come vorrebbe il porcellum. La Consulta, nelle motivazioni uscite oggi della sentenza di incostituzionalità della legge elettorale Calderoli del 2005, dice che sarebbe sufficiente, per la legittimità del premio di maggioranza, non superare, nell’elargizione premiale, il doppio dei seggi rispetto a quelli che le votazioni conferirebbero se il partito in questione non fosse il primo e quindi non meritasse questo premio. Resta il fatto, come già più volte su questo e altri fogli sottolineato, che il Parlamento, un?accozzaglia di nominati e non votati, è perlopiù illegale ed eletto in netto contrasto con la logica democratica. Così come è illegittima la governabilità del Partito democratico, che è concessa ad un partito che governa con il 55% dei seggi e poco più del 20% dei voti. Dov?è la democrazia?La legge Acerbo, approvata durante gli anni Venti (1923) conferiva i due terzi dei seggi su scala nazionale alla lista che ottenesse il 25% dei voti, e non alla lista che ottenesse più voti, come è oggi. E? paradossale che una legge emanata durante la dittatura consentisse la governabilità assoluta con una soglia minima di voti che oggi, in piena democrazia, è scomparsa!

freddie

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Di Redazione Elzeviro.eu

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