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Papa Francesco: siamo nella terza guerra mondiale

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Papa Bergoglio, durante il volo di rientro da Seul ha parlato della pesante situazione in cui è piombato l’Iraq negli ultimi mesi e lo ha fatto con toni preoccupati e allarmati. I vari conflitti e tensioni che si stanno verificando nel mondo e in particolare in Medio Oriente, potrebbero essere paragonati, secondo il Papa, ad una sorta di terzo conflitto mondiale spezzettato in tanti capitoli ed episodi ma dalle conseguenze preoccupanti per il destino stesso del nostro pianeta.

 

Papa Francesco ha ribadito con estrema chiarezza che la guerra, intesa come reazione concordata in risposta ad un’aggressione ingiusta, è lecita ed è un diritto dell’umanità. Da qui però il Pontefice ha preso lo spunto per sottolineare come spesso si è utilizzata una giustificabile reazione militare come l’occasione per effettuare in seguito vere e proprie guerre di conquista. Papa Bergoglio ha anche sottolineato come un conto sia fermare l’aggressore e un conto sia invece bombardare o far precipitare e degenerare il conflitto in una guerra vera e propria. Chiara la preoccupazione da parte del Capo della Chiesa per le potenziali vittime civili sempre esposte nonostante gli attuali bombardamenti siano sempre più chirurgici e mirati su obiettivi militari.

 

Lo stesso Pontefice ha dichiarato di aver già effettuato importanti passi diplomatici per contribuire alla cessazione delle ostilità in Iraq, in primo luogo una lettera al Segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon, l’invio del Cardinale Fernando Filoni come suo inviato in Iraq e in Kurdistan e infine il progetto, per ora soltanto sulla carta, di un suo possibile viaggio nello stesso Kurdistan iracheno. Un viaggio i cui rischi però sarebbero ancora tutti da valutare: sarebbe infatti il primo viaggio di un Pontefice in una zona in cui si stanno svolgendo operazioni militari di guerra. Il Papa con questo gesto clamoroso, che metterebbe tra l’altro a repentaglio la sua stessa vita, intende portare la sua solidarietà e la sua preghiera personale proprio alle popolazioni irachene che sono attualmente colpite dalla cieca violenza della guerra. Chiaro il pensiero del Papa ai più deboli, alle donne, ai bambini che in questo momento  sono le vittime innocenti di torture e crudeltà inaudite.

 

Un ultimo pensiero è andato al conflitto tra Israeliani e Palestinesi, un conflitto dove, sono le stesse parole di Papa Francesco, la porta aperta poco tempo fa con la preghiera comune per la pace, sembra momentaneamente oscurata dal fumo delle bombe, un fumo che però, così come è venuto, è destinato a disperdersi mentre la porta della pace resterà sempre aperta.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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