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Hollande prepara la Terza Guerra del Golfo

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E’ scattata oggi la prima mossa dell’operazione Chammal da parte dell’esercito francese. Il governo Hollande ha deciso di schierare la sua portaerei più prestigiosa, la Charles de Gaulle, nelle acque del Golfo Persico a circa 200 km dalle coste del Bahrein. Già questa mattina si sarebbero levati in volo quattro caccia Rafale e quattro Super Etendard con l’obiettivo di supportare con bombardamenti l’esercito iracheno e le forze curde contro lo Stato Islamico, oltre che raccogliere informazioni relative al terreno e alle forze in campo.

La Francia con la colazione internazionale decide quindi di ripercorrere la via dei bombardamenti indiscriminati e di intromissione negli affari interni di uno stato sovrano. Ricordiamo che con Saddam Hussein vivo e regnante nessuno Stato Islamico è mai potuto proliferare all’interno della nazione irachena, ma solo l’invasione della coalition of the willing (guidata dagli Stati Uniti) ha permesso il rafforzamento delle cellule dell’estremismo islamico (non disdegnando nemmeno veri e propri finanziamenti diretti).

Ad oggi lo Stato iracheno “legittimo” è guidato da Fu’ad Ma’sum, eletto lo scorso 24 luglio 2014, e appartenente al partito dell’Unione patriottica del Kurdistan. Insomma un non arabo che rappresenta una minoranza all’interno dell’Iraq attirando su di sé anche l’antipatia di quegli arabi che non sono estremisti, ma che di fronte alla scelta se essere leali ad un burattino manovrato da Washington e uno Stato Islamico propendono ovviamente per la seconda.

La situazione già ampiamente compromessa è ora disastrosa perché i bombardamenti occidentali e l’operazione militare contro l’Isis rischiano di avere ripercussioni sulla popolazione civile, il cui appoggio potrebbe per l’appunto andare verso l’estremismo islamico. Cosa fare dunque? Occorre ritirare al più presto le truppe occidentali dal territorio iracheno così da non apparire come invasori alla popolazione civile. Nel frattempo è necessario ritrovare la collaborazione con i governi di Assad e Rouhani (presidente dell’Iran), supportandoli finanziariamente, in modo da circondare geograficamente lo Stato Islamico.  

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Di Redazione Elzeviro.eu

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