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Grasso: «Santoro fa informazione esattamente come Barbara D’Urso»

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TORINO, LINGOTTO (SALONE DEL LIBRO) – Nella suggestiva cornice della Sala rossa del Salone del libro si è consumato un dibattito tra gli amici-nemici Carlo Freccero, già direttore di Rai2 ed ora a Rai4, e Aldo Grasso, il noto critico televisivo del Corsera e professore presso l’Università Cattolica di Milano. La moderatrice dell’incontro è stata Luisella Costamagna. 

Placidamente la breve conferenza (1/2 ora) è iniziata facendo dei cenni alla storia della televisione italiana, per arrivare a parlare di share e dati Auditel, alla frammentazione (e moltiplicazione) dell’offerta televisiva, nonché dei canali di programmazione (da 7 a 250 circa) che offre la moderna tecnologia digitale.

E’ naturale che, nonostante l’incremento demografico della popolazione, le grandi tv generaliste oggi non possano più raggiungere i successi di pubblico degli anni Settanta. Se ad esempio una puntata di Portobello poteva giungere, su Rai2 ai 18milioni di telespettatori, oggi rappresenta già un tripudio una puntata televisiva che raggiunga 4/5 milioni di telespettatori.

Ci si è poi spostati a parlare di politica e attualità. Per Grasso il peccato originale della televisione è stato quello di donarsi alla, od essere stata razziata dalla politica. Freccero ammette che prima della discesa in campo televisivo dell’imprenditore Silvio Berlusconi egli stesso non s’interessava per nulla di televisione, mentre B. gli offrirà un incarico televisivo e comincerà lì la sua carriera. Grasso parla di svendita ai partiti della televisione (pubblica), e quindi alla politica in generale nell’era delle televisioni private. E’ stato poi detto (Freccero) come i comizi vengano rifiutati dal pubblico, tantopiù se celati sotto le spoglie di una trasmissione non prettamente politica.

Il dibattito prende una forma colorita quando Freccero si fa difensore strenuo di Santoro (suo amico e collega), mentre il critico Grasso, non prendendo le parti di nessuno, afferma con onestà come facciano informazione tanto Santoro quanto D’Urso (o Maria de Filippi, come ricorda la Costamagna). Ai giovani non frega niente di Santoro e non guardano la televisione, al massimo si possono interessare dei frammenti, ad esempio se vi sono delle litigate o dei colpi di scena i giovani li ritroveranno successivamente online

Il web è altresì un argomento che tiene banco: per Freccero l'”Editto Bulgaro” di Berlusconi non avrebbe potuto essere in tempi attuali, poiché nel 2001 a suo modo di vedere il web era ancora molto circoscritto, mentre oggi l’ex presidente del Consiglio sarebbe stato riempito d’improperie e di “pernacchie”.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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