Home / Altre rubriche / Varie / «L?online è il figlio irrequieto del cartaceo»

«L?online è il figlio irrequieto del cartaceo»

Condividi quest'articolo su -->

di Freddie

I quotidiani online perdono click: è crisi per l?editoria web, affiancata da un diminuire delle vendite dei quotidiani cartacei.


L?ELZEVIRO



E
ppure gli italiani sono informati. Più o meno vagamente siamo tutti consci delle maggiori notizie nazionali ed estere. Qual è allora il veicolo più immediato dell?informazione? Il social network. Dalla timeline di Twitter o dalla carrellata delle notizie di Facebook si rinvengono sfilze di notizie, molte delle quali rimpallano a quotidiani o blog, ma già l?anteprima sul social sovente contiene la notizia stringata, talvolta talmente stringata che non necessita nemmeno di un click.
Il navigatore online avrà carpito a suo velocissimo (ed inconscio) giudizio la notizia: inutile cliccare. Al limite mettere un (ipocrita) Mi piace può essere utile ad accontentare l?amico che sulla notizia magari ci ha speso qualche secondo in più, giudicando di dovere leggere il dettaglio, più approfondito del mero titolo, oppure persino i commenti del giornalista.
Questi per il giornalismo sono tempi duri, il tramonto del Cavaliere, non più alla ribalta delle cronache mondane vere o fittizie blocca tutto il meccanismo scaturito dalla viscerale curiosità e dal portinaismo nostrani.
I click diminuiscono, le pubblicità pagano meno, le tirature crollano. Così anche per giornali cartacei, le copie invendute crescono.
Esempio fulgido di quanto sopra è rappresentato dal nostroFatto”. “Nostro” nel senso: da noi ammirato. In leggero calo anche i quotidiani nazionali a tiratura maggiore.
Poi vi sono ancora le isole felici, le testate particolari come Il Foglio, composto da penne mirabili ed eccelse, un giornale settecentesco nella forma e soddisfacente nei contenuti, snello ed importante. L?unico che esiste interamente online solo per gli abbonati, anziché aver sviluppato, come Stampa e Corriere, una redazione online parallela e scarna. Idea che noi aborriamo decisamente.
«La carta non morirà mai». Questo è quello che ci hanno anche confermato autorevoli giornalisti, perché la sensazione estiva di sfogliare un quotidiano (caffè alla mano), l?odore del giornale, la moneta in cambio delle notizie sono tutte cose che dovrebbero essere fatte patrimonio dell?umanità, se solo l?Unesco si interessasse di tutelare i modi di vivere.
Internet è oggi specchio dell?immediatezza, e può
essere sondato come reparto avanzato per i giornali in edicola: così se l?edicola è emotiva, internet è addirittura isterico.
Dai click si può carpire come il turbine dell?interesse mediatico si capovolga e si rimesti a velocità vorticosa, passando ad esempio dalla finale del Grande fratello alla partita di calcio, senza tralasciare i commenti dell?editorialista o del famigerato critico del cinema poco propenso a far sconti a chicchessia.
E? un mistero ineluttabile l?indirizzarsi mutevolissimo dell?interesse mediatico, e sul web tale interesse propende per il faceto, con importanti eccezioni che convergono verso l?istituzionale e verso, appunto, l?editoriale famigerato.
Internet è il bambino capriccioso, il quotidiano in edicola è il suo padre esperto e tollerante, ma alfine spesso si manifestano in quest?ultimo comportamenti estemporanei sui quali vive l?editoria tutta. Gli editori ed i direttori devono pertanto studiare il bambino per capire l?adulto.

Freddie
elzevirista@gmail.com
Condividi quest'articolo su -->

Di Redazione Elzeviro.eu

--> Redazione

Cerca ancora

Netflix e altri colossi stanno sdoganando la pedofilia?

E se diventasse politicamente corretto, usare l’immagine di una bambina come figura provocatoria e sempre …