Elzeviro Informazione indipendente
| Partigiani presso piazza Vittorio Veneto |
Donate, donate, donate! a questo gioiello tra i musei piemontesi, che rischia di chiudere forse perché l?amministrazione ha fatto qualche erroruccio e forse perché i fondi destinatigli non sono le vagonate di danaro che invece meriterebbe.
TORINO – In questo periodo in particolare suscita una sensibilità accorata il rischio di chiusura del Museo diffuso della resistenza della deportazione della guerra dei diritti e della libertà. Già soltanto per un nome così l?amministrazione regionale dovrebbe ben rendersi conto che è meritevole di tanti bei soldoni, che si merita per l?opera enorme di sensibilizzazione sui temi, amplissimi, che riporta nella sua per nulla ridondante denominazione. 30mila euro all?anno per questo museo non sono sufficienti! E?palese, il museo, un bugigattolo in centro non è per la sua grandezza che vale, ma per il grandissimo numero di documenti raggranellati nel secondo dopoguerra: si stima si arrivi al numero esorbitante di 3 milioni di documenti! Uno qua ed uno là, l?argomento è ampio, i documenti si dilatano con la facilità con cui vengono consumati i fondi affidati al museattolo (museo-bugigattolo). Sulla porta del museo di via del Carmine campeggia un minaccioso e tristissimo cartello: ” Pericolo chiusura”.
L?appello di Elzeviro non lasciate cadere invano, i fondi europei (450 mila euro per la digitalizzazione dei documenti) non sono nulla, donate cari lettori! I ruoli dirigenziali del museo, storici in pensione, non percepiscono un euro per la loro meritoria attività di diffusione delle tematiche (diffuse) patrocinate dal museo. Vi è persino la possibilità di destinare il 5 per mille a questa gloriosa istituzione del panorama museale torinese, il patrimonio del “partigianato” (così oggi su La Stampa) non può andare perduto per sempre. Il museo del Risorgimento di Torino quest?anno, passato il 160esimo anniversario del Paese, può anche passare in secondo piano per dar luce e ristoro al lustro un po? opacizzato del Museo diffuso della resistenza della deportazione della guerra dei diritti e della libertà e d…(no nient’altro).
