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Situazione Murazzi ammutoliti

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Il Csa (centro sociale anarchico)
locale inspiegabilmente
sfuggito alla sentenza
TORINO – Lo scorso autunno è calato il sipario, è stata scritta la parola fine ( almeno temporanea) su quella zona “franca” del centro di Torino, luogo in cui venivano a cozzarsi in maniera violenta gli interessi degli spacciatori con la voglia di divertirsi dei torinesi “normali” e di quelli disadattati.
Un luogo simile è stato teatro di follie ma anche genialità, sempre interessanti prospettive bloccate però puntualmente dalla malavita organizzata padrona totale della zona. 
Il connubio esplosivo è stato infine colpito dal martello del giudice, che ha sancito l’illegalità 800 metri quadrati di suolo, in particolare dei dehors cresciuti come funghi negli ultimi vent’anni. Così gli storici locali del lato dx dei Murazzi hanno chiuso baracca e burattini, lasciando in eredità alla città una massa ingente di “sfollati notturni“. 
Come paladini del radicalismo notturno si sono erti i Subsonica, gruppo msuicale torinese già noto per la sua chiara e netta appartenenza politica nell’estrema sinistra ( perché poi un gruppo che fa musica dovrebbe schierarsi?) e difensori accaniti del consumo della droga leggera. 
Questi musicanti con tono melenso invocano la “non uccisione della parte sana della notte“. I Murazzi erano tutto, fuorché sani. 
Non c’è nulla di sano nell’uscire da un locale e trovarsi a dover negare ad ogni angolo l’offerta di qualsiasi droga, e non c’è ancora nulla di sano nell’assistere a regolamenti dei conti tra tali bande malavitose ( dobbiamo dirlo la quasi totalità sono nord africani) senza che vi sia il benché minimo controllo di forze dell’ordine.
In ogni caso dalla parte del torto ci stanno entrambe le parti: il Comune che ha di punto in bianco fatto saltar fuori lo scandalo dei permessi, quasi su “commissione”, e gli esercenti che hanno sempre vissuto in tacito accordo con i malavitosi di cui sopra senza oltretutto pagare mai uno straccio di licenza per i dehors. 
In tutto questo vortice rimane un’oasi, chiamiamolo un centro di “recupero“, perché altro nome non se lo meriterebbe.
 I gestori sono stati puniti per non aver mai pagato le concessioni dei dehors, ma il Csa Murazzi rimane aperto nonostante non abbia mai in nessun modo pagato luce, gas ed acqua e senza ovviamente avere l’autorizzazione ad organizzare serate al proprio interno. 
Su questo lo stampa di regime tace, l’informazione on line pure, noi invece lanciamo questo grande punto interrogativo rivolto al Sindaco Fassino, che appare più immobile che mai sulla questione.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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