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L?Italia tutta prenda esempio dalla Sardegna

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Dopo gli anni assurdi dell?introduzione dissennata delle province, la regione autonoma a Statuto speciale della Sardegna, taglia spesa e elimina le province (nuove e storiche).
Tra i quesiti del referendum del 6 maggio vi era anche l?eliminazione delle 4 province istituite nel duemilauno. Va bene autonomia, ma quando una regione di un milione e mezzo di abitanti ha otto province ed è chiaro a tutti che non c?è più trippa per gatti, bisogna tagliare.


E allora, grazie anche a politici illuminati come il presidente in carica Ugo Cappellacci (Pdl, ma entrato e uscito a più riprese dal partito), il referendum, naturalmente osteggiato dai politici di professione e dal magna magna sardo, è riuscito, da solo a sostenere con i promotori del referendum, l?istituzione del quesito referendario. Onore al merito di quest?uomo, che per il bene della sua terra si è messo contro i poteri forti in prima persona. Oggi il Pdl forse capisce la validità di un politico che forse potrebbe essere impiegato, al termine del suo mandato regionale, in ambiti nazionali di primo rilievo.

” Non abbiamo bisogno di Monti-Passera-Bondi, la spending review ce la facciamo da soli.

I sardi come sempre sono duri d?orecchie, e non attendono le riforme di spending reviewannunciate dal governo Monti. Quindi il partito (elettoralmente trascurabile) dei Riformatori, insieme all?illustre sostegno del governatore, ha scritto le dieci domande del referendum. I sardi si sono espressi su un programma di taglio (netto) delle spesa pubblica. Il 35,5 per cento degli aventi diritto al voto (un numero sbalorditivo per un referendum estivo in una regione bagnata da diversi mari).
I quesiti del referendum sono accessibili a questo link: http://www.riformatori.it/referendum/
Oltre alle province di nuova istituzione (2001) il referendum propone altresì l?eliminazione di qualsiasi ente provinciale in Sardegna, quindi anche le province storiche.  Tra gli altri quesiti referendari, si è chiesto ai sardi di esprimersi sul ridimensionamento, da 80 a 50 consiglieri regionali sardi, e sull?eliminazione di status e indennità riservate al parlamento sardo, che verrebbero aboliti e ridimensionate.
L?Italia tutta prenda esempio da questa regione che in passato ha sbagliato, contribuendo ferocemente alla crescita del debito pubblico, ma che ora sembra fare passi da gigante, non seguiti per ora dal resto del paese.
Purtroppo è di oggi la notizia mesta della consegna di 12999 firme per un referendum regionale per l?indipendenza della Sardegna dall?Italia. Ma in tempi di crisi bisogna assistere anche a queste cretinate?

Freddie


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Di Redazione Elzeviro.eu

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