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Vadecum sull’uso- morigerato-di Facebook

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Da questa mattina gironzola sul più popolare dei social network, un vademecum su cosa “non fare”.

Di seguito, i dieci preziosi consigli:

 

1. I messaggi privati a tanti amici.
Di solito per avere conferma della partecipazione di un evento. Segue un delirio di risposte, notifiche e noia. Tutto quello che otterrai è: “x ha abbandonato la conversazione”.
2. Gli status sulla pupù di tuo figlio
Essere genitori deve essere fantastico. Vedere il tuo pargolo alzarsi per la prima volta su due zampe è senza dubbio la cosa più bella che ti è capitata nella vita. E noi ne siamo lieti. Ma 40 post al giorno su quanto mangia, beve e defeca tuo figlio non ti paiono eccessivi?
3. Gli status di sole maiuscole
Se lo fai perché sei arrabbiato e vuoi esaltare il tuo stato d?animo: piantala. Si capisce da quello che scrivi il sentimento che provi. Se lo fai perché sei grillino, piantala. Si capisce da quello che scrivi, che sei grillino. Se lo fai perché ti è rimasto il tasto Caps Lock schiacciato? Rileggi prima di pubblicare.
4. Taggare gli amici su foto che non c?entrano nulla
Tramonti, alberi di Natale, cani, locandine della sagra della rana: qualunque sia il contenuto che vuoi mostrare a tutti i tuoi amici, taggandoli sopra l?immagine non farai una buona pubblicità al contenuto. L?unica cosa che resterà ai tuoi amici, quando cliccando sulla notifica scopriranno a cosa è stato associato il loro nome, è la voglia di farti questo:
5. Lo status “dico-nondico”
“Oggi va così. Triste”, “Non parlatemi”, “L?umanità è deludente”: messaggi sospesi, spesso sull?indignato ? depresso, sparati in bacheca nella speranza che almeno dieci amici rispondano con: “Dai, cosa è successo?”.
6. Abuso di hashtag
A sei mesi dall?introduzione dello strumento anche su Facebook, possiamo dirlo: non servono a nulla. Nessuno aggrega i contenuti per topic, come accade su Twitter e l?unica reazione a tutti quei cancelletti nel tuo status è:
7. I post lunghi che obbligano a cliccare su “Espandi”
Twitter ci ha abituato alla brevità e per le comunicazioni lunghe ci sono le note. Dacci un taglio.
8. Invitare gli amici a Candy Crush Saga o a qualsiasi altra app
Hai anche bisogno che ti spieghiamo perché?
9. Gli status in terza persona
Nel 2008 erano la norma, oggi sono solo una cosa molto strana. Davvero. Per spiegarti cosa sembri se parli di te con la terza persona, ti lasciamo nella mani del nonno di Little Miss Sunshine.
10. La corsa al necrologio
Non ti daranno un premio se sarai il primo dei tuoi amici a scrivere che è morto un vip. Soprattutto perché tutti sanno che non avevi idea di chi fosse e ti sei dovuto affidare a Wikipedia. Eddai.

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Di Gabriele Tebaldi

Classe 1990, giornalista pubblicista, collabora con Elzeviro dal 2011, quando la testata ha preso la conformazione attuale. Laurea e master in ambito di scienze politiche e internazionali. Ha vissuto in Palestina, Costa d'Avorio, Tanzania e Tunisia.

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