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Palermo – Certo dopo Prism, Snowden e il Datagate, la notizia che a spiarci sia un bidone della spazzatura è semplicemente “PAZZESCO” direbbe Grillo.
A Londra questo è già reale.
La Renew, casa produttrice del marchingegno, già in occasione delle Olimpiadi del 2012 aveva installato un centinaio di contenitori per i rifiuti dotati di collegamento a internet, ora li ha attrezzati con una tecnologia che permette di tracciare l’utente attraverso i suoi device elettronici. L’obiettivo? In base alle informazioni ricevute, sugli schermi sarà proiettata una pubblicità mirata.
Come funziona il sistema?
Semplice, un dispositivo riconosce il numero identificativo unico, l?indirizzo MAC, di ogni dispositivo in possesso dei passanti, lo associa e lo collega agli indirizzi dei negozi che hanno acquistato lo spazio pubblicitario: ogni volta che il potenziale cliente o meglio, il suo smartphone si avvicina, il cestino magicamente si rivolge proprio a lui con dei consigli per gli acquisti.
Qualcuno ha obiettato che la privacy in questo modo scompare del tutto, ma i creatori del bidone hanno replicato dicendo che loro non accedono ai dati sensibili come il nome e l?indirizzo.
Al povero cittadino non rimane altro che disattivare il Wi-Fi dello smartphone, se non vuole vedere la pubblicità di un sex shop, che aveva visitato la sera prima, comparire in bella mostra sul bidone mentre gli passa accanto.
Giuseppe Morello
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