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Celentano: intervento lento e cattivo. Dà del deficiente ad Aldo Grasso (e non solo)

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Deficiente A.G. lo è, ma solo di cattive maniere. Così non si può dire di Adriano. Pesante vecchiezza e noia al Festival di Sanremo, di cui Celentano è stato protagonista.(?)

SANREMO 2012– Aldo Grasso su Corriere Tv tiene online recensioni su programmi televisivi, le sue idee ed i suoi giudizi sono molto apprezzati ed il suo spazio è molto seguito, nessuno si rattrista per quello che dice Grasso, come invece afferma convinto Celentano.  Aldo Grasso è un narratore sincero dell?Italia televisiva, e visto lo stato imputridito in cui versa la televisione attualmente, spesso si profonde in critiche anche severe, ma quando qualcosa di azzeccato c?è, e qualche prodotto (specie su Sky) evidentemente riesce ancora, si può godere della sua ottima recensione positiva. Ben diverso dall?opinionista da Domenica in, per rimanere in tema Rai.

Aldo Grasso critica X Factor, trasmissione
Rai dove ha lavorato la moglie di Celentano (coincidenza?)
Ed è proprio questo fare il critico, ed allo stato dei tempi, specie facendo riferimento ai beceri salotti televisivi (es. D?Urso, o anche quel giovine ? solo in Italia-  su Rai1 che conduce l?Arena, non mi sovviene il nome, ah sì sì: Giletti), è avvilente che non vi siano più critici ad urlare sui giornali e ovunque possano che la Televisione è ormai ad un livello terrificante. L?Italia si è alfabetizzata, ha imparato il congiuntivo con la televisione! Oggi dimentica l?educazione ed il rispetto dal medesimo strumento. Celentano e co. in prima serata infarciscono di parolacce degne di quei salotti di cui sopra la serata. Il per certi tratti condivisibile discorso cristiano che cita anche il Vangelo di Celentano è vituperato da un linguaggio volgare e da modi aggressivi. La canzone che cita il Vangelo di Giovanni, però, è a giudizio di chi scrive davvero bella.

Perché Celentano, dando gli ultimi colpi di coda delle sue celebri mosse, si permette di parlare con un tono di voce soporiferoe lento, lentissimo, imbastendo lezioni su questo e su quello, servendoci un piatto condito alla bene e meglio con moralità spiccia e che lascia il tempo che trova? Famiglia cristiana e Avvenire sono due testate laide, una perché, sfruttando la sua posizione di periodico cattolico, si permette di fare politica (e qui Celentano ci trova d?accordo), mentre il quotidiano dei vescovi è illeggibile, a giudizio di chi scrive, perché parla non solo di politica, ma anche di questioni che possono dare fastidio. Sentire parlare di aborto un prete non è, a giudizio di chi scrive, una cosa bella, ma d?altro canto è un po? come leggere i comunicati stampa dei vescovi: a chi piace, non lo si neghi, per carità.

Tuttavia quale diritto mai può avere lui (Adriano) di dire che questi giornali debbono chiudere? E? una cosa prepotente e cattiva da dire, tanto quanto lo è dare del deficiente a Grasso senza argomentare, perché questo ha fatto il nostro vecchio idolo, che assomiglia sempre di più a Clint Eastwood nella prima parte di Gran Torino, dove interpreta un vecchio cinico ed esasperato, totalmente intollerante ed insofferente.

Ma per cortesia, faccia il suo mestiere, che gli riesce ancora bene: canti e basta. E chi vuole cogliere i messaggi dalle sue parole, li colga dalle canzoni, perché stare dietro a quel tono di voce è esasperante. C?è poi da dire che Celentano, attaccando Aldo Grasso offende molta gente, tra cui chi scrive, che si ritrova sempre nelle puntuali e azzeccate, pungenti e sottili recensioni del giornalista del Corriere.

I cantanti (gli altri) sono ieri sera passati in secondo piano
Si spera solo che il vecchiume di Sanremo, di cui il noiosissimo Celentano è fulgido emblema, in tutta la sua macabra vecchiezza, non vada a scalfire l?energica e brillante carriera di Aldo Grasso. Celentano se la prende con i preti, ma vuole fare il rabbino: centinaia le testate giornalistiche che oggi definiscono “sermone” il suo intervento di ieri sera a Sanremo.

Grasso molto decorosamente scrive una recensione sulla scontata e condivisibile noia che pervade Sanremo, ma, pur accennando d?aver incassato il colpo, non risponde, per ora, rimandando gli insulti al mittente. L?insultatore canterino ieri sera sembra avere sbroccato senza avere davvero licenza di farlo. Perché essere un bravo cantante, ed essere vecchio, non può, in un paese davvero meritocratico (e noi lungi dall?esserlo), disporre di licenze ben retribuite come tutti quei minuti a disposizione in una prima serata su Rai1. (Orsù, privatizziamo!) Resta l?esibizione sonora e canora piuttosto intrigante, anche se turbata dalla noia e dai contenuti lenti e banali dell?esibizione parlata del già molleggiato.

Freddie

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Di Redazione Elzeviro.eu

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