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La giustizia che aggiusta

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E’ quella di cui si ha terribilmente bisogno , perché in qualche modo si deve mettere fine agli errori di certe procure. Non per entrare nello specifico , ma il PG Antonio Mura (che in aula ha la funzione dell’accusa) ha detto chiaro e tondo che il reato addebitato a Berlusconi richiede una pena inferiore (3 anni di interdizione dai pubblici uffici) . Ciò significa che le Corti d’Assise e d’Appello di Milano hanno sbagliato.

Non è di poco conto questa segnalazione , perché potrebbe cambiare molte cose nel panorama politico . Non solo perchè questo “sbaglio” starebbe a dimostrare non tanto una lacuna in campo giuridico, quanto piuttosto la volontà, determinata ed insindacabile, ( di alcuni magistrati) di far fuori per via giudiziaria un personaggio scomodo politicamente.

E’ quindi la conferma di un accanimento di cui Berlusconi è vittima dal 1994, l’anno in cui si presentò alle elezioni (e le vinse). Dal momento che non ci sono prove (oltre ogni ragionevole dubbio) per condannare con una pena così severa un uomo che versa all’erario ben circa 500 milioni di euro all’anno (pari a 1milione e 400mila euro al giorno), marchiandolo come il più becero degli evasori per una cifra esigua, è chiaro che la ” frode” è solo un pretesto.

Terminata l’arringa appassionata dell’avv. Ghedini, che ha sottolineato la “prepotenza argomentativa” della Corte d’Appello di Milano, in quanto Berlusconi (nel 2002 – 2003) non si occupava di Mediaset e non ha firmato i bilanci, ha preso la parola l’illustre prof. Coppi (ordinario alla Sapienza di Roma) , che spiegherà alla Corte perché il reato ascrittogli va derubricato, in quanto attiene al campo amministrativo e non legale. Come andrà a finire questa “storia infinita” lo sapremo nel giro di 48 ore.

Giuseppe Franchi

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Di Redazione Elzeviro.eu

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