Palermo – Il 29 luglio 1983 veniva barbaramente trucidato, a mezzo di una macchina imbottita di esplosivo, il magistrato e Consigliere Istruttore presso il Tribunale di Palermo, Rocco Chinnici.
Con lui il maresciallo dei carabinieri Mario Trapassi, l?appuntato Salvatore Bartolotta e il portiere dello stabile Stefano Li Sacchi.
Ad azionare il congegno di detonazione fu il killer mafioso Antonino Madonia.
Chinnici fu la mente è l?ideatore del pool antimafia, egli andava particolarmente fiero di questa sua creatura. Accanto a se chiamò Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Giuseppe Di Lello e altri impavidi magistrati.
Il suo predecessore era stato Cesare Terranova, anche lui ucciso dalla mafia a Palermo il 25 settembre del 1979 insieme al maresciallo di P.S. Lenin Mancuso.
Con l?uccisione di Rocco Chinnici, inizia a Palermo il periodo “Beirut” delle stragi mafiose.
Un lungo e nero tunnel durante il quale lo Stato non è riuscito a portare una lotta, degna di questo nome, alla mafia e alla criminalità organizzata.
Giuseppe Morello
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