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Normale ma non troppo

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Normale ma non troppo

Fiore Paolo

? 14,00

2013, 144 p., brossura

Neos Edizioni

Sono poche le persone che conoscono quanto l?assurdo possa nascondersi anche nella realtà più banale e quotidiana. Alla fine basta poco, un equivoco, una parola fraintesa, un gesto che non ci si aspetta e le convenzioni che regolano il mondo e che noi ben conosciamo non valgono più. Arriviamo in questo modo a situazioni che, se ci venissero descritte, non potremmo credere facciano parte della nostra stessa realtà.

Normale ma non troppo di Paolo Fiore, edito da Neos Edizioni, è un insieme di racconti che hanno proprio questo in comune: lo scivolare pian piano della normalità nell?assurdo, il non computato, il “quel che non ci si aspetterebbe mai”.

Tutti i racconti si sviluppano nell?ambiente Piemontese e Ligure e entro i limiti della vita del cosiddetto “uomo medio”. Il lettore non si ritrova davanti all?azione più pura e da cardiopalma (che sfiora i limiti del filmico) e nemmeno al terrore (più o meno splatter), ma di fronte a semplici uomini a cui capitano (o che decidono di far capitare) vicende assurde o, meglio, assurdamente realistiche. Quel che è possibile apprezzare dei racconti di Normale ma non troppo è proprio la plausibilità: ognuna delle vicende trattate potrebbe capitare davvero anche nel mondo fuori dal libro.

L?autore fa trapelare l?assurdo dagli equivoci o dalle incomprensioni burocratiche e sociali. Ad esempio in “Della bizzarra questione sorta tra Gaetano Capece e la società Bella Scoperta S.r.L., con sede in Napoli” un uomo vuole farsi pagare anche l?ora in più di sorveglianza «quella tra le due e le tre meridiane del 30 ottobre 2005» persa per il passaggio all’ora solare. Mentre in altri racconti la svolta arriva alla fine con un rovesciamento volto a stupire il lettore e a lasciarlo piacevolmente spaesato.

Inoltre l?autore ama anche giocare con i dettagli più sottili, con i cavilli. Per esempio nel racconto “Il singolare caso del professor Testoni” troviamo uno studioso di Alessandro Manzoni in crisi a causa di una fin troppo profonda fiducia nel realismo manzoniano: «I promessi sposi sono un romanzo storico. Tutti i particolari de-vo-no essere esatti».

Lo stile è molto semplice e la narrazione è «sviluppata in forma dialogica» (come scrive l?autore nell?ultimo e metatestuale racconto). I personaggi son ben caratterizzati, pur sviluppandosi in poche righe: l?autore riesce a dare ad ognuno una spiccata personalità, forse anche per merito dei numerosi dialoghi. Inoltre il tutto viene reso ancora più interessante e divertente dall?ironia sempre presente nella narrazione, che una volta punzecchia certi usi e costumi piemontesi e un?altra certi modi di darsi importanza.

Normale ma non troppo è un libro che intrattiene, ma non solo. E’ adatto a tutti e a tutti riesce a strappare un sorriso, grazie alle storie raccontate che vogliono mostrarci come anche la realtà più quotidiana, per esempio portare la spazzatura al contenitore dei rifiuti in “La curiosa avventura del dottor Barbero e del cassonetto dell?immondizia”, possa nascondere lati fantastici e positivamente distorti.

Luca V. Calcagno

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Di Redazione Elzeviro.eu

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