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Punto e a capo

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Punto e a capo

Ravallese Cinzia

? 14,00

2013, 120 p., brossura

Neos Edizioni

Certe esperienze, come un amore che termina, ci lasciano privi di energia, come abbandonati sulla spiaggia dalla risacca. Non c’è alcuna voglia poi di riprendere, ricominciare, rimettersi in gioco. Si preferisce rimanere in uno stato di stasi, come congelati, possibilmente senza che la vita ci dia scossoni.

Il tema più importante di Punto e a capo di Cinzia Ravallese, edito da Neos Edizioni, è proprio la ricerca della forza, del motivo per rimettersi in gioco nella vita.

Alessandra è un’insegnante con alle spalle una bella e tragica storia d’amore: il suo compagno è morto. Vive indifferente del tutto dell’universo maschile, uscendo ogni tanto con le amiche. Ad una cena organizzata dall’amica Carla, incontra un uomo verso cui è sinceramente interessata. Di lì in poi l’attrazione per la vita si insinua di soppiatto tra altre vicende come il ritrovamento di un cucciolo abbandonato e la separazione della sorella dal marito.

L’autrice alleggerisce questo tema in modo straniante: con un approccio umoristico. Praticamente tutto ciò che accade nel romanzo viene “preso sul ridere”, dal fermo al posto di blocco della Polizia mentre Alessandra è alticcia alle discussioni col preside che parla quasi sempre in dialetto siculo. Ogni evento viene affrontato in maniera tragicomica e dissacrante, il tutto accompagnato da commenti che si rifanno a classici della letteratura italiana e latina.

Interessante è la mescolanza di registri linguistici che l’autrice ha utilizzato. Troviamo quello che può aver appreso dai propri alunni, quello italiano-siculo del preside, citazioni latine e termini ricercati tutti mescolati assieme. Ciò non può che essere un beneficio per il tono generale del romanzo.

Troviamo però altre tematiche. In primo luogo la scuola: Alessandra insegna in un istituto tecnico che viene preferito rispetto al liceo, poiché lì riuscire a calamitare l’attenzione di uno studente è una vera e propria conquista; non sarà frutto di distaccata diligenza, ma di vivo interesse.

Un altro tema è quello del successo. Si può leggere l’intero romanzo come una riflessione su cosa sia il successo. Alessandra viene compatita, quasi come una folle, dai genitori perché ha scelto di insegnare in un istituto tecnico, anziché in un liceo rinomato. Viceversa la sorella è molto ammirata, perché manager di successo. Eppure nel corso del romanzo ci saranno dei fatti che porteranno il lettore a riflettere su chi delle due abbia veramente successo.

Punto e a capo è un romanzo che si legge velocemente, divertente eppure al tempo stesso profondo. I temi che l’autrice tocca sono alleggeriti dall’umorismo e dal tono leggero, ma ciò non è un danno; anzi, permette loro di essere mandati giù senza sforzo, un po’ come la medicina amara bevuta da un recipiente coi bordi ricoperti di zucchero, per riprendere l’immagine di Lucano, un poeta latino.

Luca V. Calcagno

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Di Redazione Elzeviro.eu

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