Molti dicono che gli Italiani investono all’estero per “sfiducia” nell’Italia,
per paura di nuove patrimoniali (che esistono solo a causa di una regola di Maastricht che ci impone di guardare al Congo come riferimento ideale). Bene, chi investe i propri risparmi in Germania a tasso negativo quindi regalando soldi ai tedeschi dovrebbe avere sfiducia nell’Italia sempre.
- Se gli viene un tumore le costosissime cure se le faccia pagare dai tedeschi.
- Chi si lamenta delle infrastrutture italiane si trasferisca in Germania se lo vogliono.
- Chi pretende che il nipote con lauree, master, Phd trovi lavoro in Italia grazie allo Stato che si occupa di sistemarlo lo spedisca in Germania e si faccia dare uno splendido lavoro da spalatore di merda nelle porcilaie della Westfalia.
Ecco, se si ha sfiducia nell’Italia, la si deve avere sempre. Se no si inizi a pensare che investire all’estero (a tassi negativi per giunta) significa tagliare l’albero sul quale si è seduti. Significa scommettere contro se stessi.
Fuori dai ragionamenti paradossali. Questi sono gli inconvenienti di una politica folle che ha accettato una Unione europea monca e asimmetrica dove i cittadini non hanno tutti gli stessi diritti, dove ci sono regole (quelle di Maastricht) folli e insignificanti, dove non c’è una federazione. Dove l’unica cosa che conta è la libera circolazione dei capitali senza valutarne appieno le conseguenze. Questo è quanto.