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Strage di Charleston: i fallaci assiomi del buonismo

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Da quando si è consumata la terribile tragedia di Charleston, Sud Carolina, lo sconcerto di media e politica è stato condito da dichiarazioni scontate e spacciate per inappuntabili, ma invero ben contestabili, quando non radicalmente sbagliate.

Si è detto in ogni media che le motivazioni del giovane Dylann Roof sono incontestabilmente razziste, passando in secondo piano un arresto legato a motivi di droga: ecco da dove deriva la foto segnaletica del ragazzo in tuta arancione da galera. Si è passato in secondo piano il fatto che lo stragista, che si è detto avesse pianificato l’attacco alla chiesa afroamericana da mesi, stava per rinunziarvi perché, massimo dell’irrazionalità, “tutti con lui erano così gentili”.

Come si fa allora a prendere sul serio e valutare come ponderate frasi da lui proferite, quale “voglio scatenare una guerra civile”? Se un bianco si fosse frapposto fra lui ed il suo piano criminale si sarebbe il trucidatore intenerito di fronte ad una tonalità della pelle diversa? Può un totale dissennato provare un sentimento come la tenerezza? 

Si è passata in secondo piano l’assunzione continua di psicofarmaci da parte del malato di mente Roof. Si è ben sottolineato come avesse ricevuto in regalo, per la sua maggiore età (questo lo si è taciuto), una pistola, ma non si è poi sottolineato che l’arma della strage non è quella incriminatissima pistola regalatagli dal padre, bensì un’altra da costui acquistata. Si è detto che se nessuno avesse regalato a Roof una pistola, questi non avrebbe compiuto una strage. 

Tra chi si è permesso di dire apertamente che alcuni degli stati negli Stati Uniti hanno politiche delle armi troppo lasche, qualcuno ha detto che “queste cose succedono solo da noi, tra i paesi avanzati” (Obama). Le stragi, invece, accadono dappertutto nel mondo, ed in ogni dove si cerca strumentalmente di conferire una matrice politica agli atti di pazzi dissennati. Questo è un grave abbaglio che sposta l’attenzione da problemi ben più pressanti, come lo sviluppo di coscienze e società sane ed equilibrate: una cosa che, nel modello consumistico del libero mercato, appare piuttosto aleatoria.

Il paese in questione non appare gran ché avanzato, con buona pace di Obama, con un obesità galoppante, l’enorme divario fra ricchi e poveri, i bisognosi senza assicurazione sanitaria lasciati a morire agli angoli delle strade per non far sì che l’impiegato possa fare a meno della sua double yard property. Un paese con politiche estere aggressive e bellicose che bene riflettono la smania di armarsi per le strade. Un paese dove alcuni territori hanno leggi che permettono di andare in giro armati nelle università, studenti e professori, anche per scongiurare stragi come quelle di Charleston.

Tra i vari assiomi di oggi c’è quello per cui la lobby delle armi avrebbe pubblicamente dichiarato che in chiesa bisognerebbe recarvisi armati di tutto punto. Non è proprio così, ma naturalmente i repubblicani ed i cowboys che albergano nella testa dell’americano medio pensano che una maggior sicurezza possa realizzarsi solo con una società armata fino ai denti, così come recita la stessa Costituzione a stelle e strisce.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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