Mentre l’Europa continua spudoratamente a fare finta di niente ed è più concentrata sui problemi legati alla stabilità finanziaria della Grecia e a salvare gli interessi e il fondo schiena dei grandi operatori della finanza internazionale, l’Isis continua quasi indisturbata a tessere la sua malefica tela attorno al boccone più gustoso pronto per essere azzannato e fagocitato: stiamo parlando di casa nostra. Ieri sul media center Al Hayat, casa di produzione del terrorista sempre più miliardario Al Baghdadi, Abu Huqatil, miliziano islamico del Kosovo, ha proferito le sue oscure minacce questa volta verso le regioni balcaniche. Da domani nessuno tra quelli che a suo tempo umiliarono gli islamici della zona potrà più dormire sonni tranquilli, ha fatto sapere il beccamorto di turno, nessuno sarà più libero di passeggiare liberamente per le strade o di andare in ufficio perché il rischio di crepare per mano dei soliti “birbaccioni” vestiti di nero sarà elevatissimo.
Con il permesso di Hallah, lo stesso che con somma leggerezza e irresponsabilità il vescovo Scola aveva permesso di intonare insieme all’Ave Maria, l’Isis ha fatto sapere di essere pronta…simpaticamente a strangolare tutti quelli che continueranno ad opporsi all’islamismo dilagante. “Arriveremo con gli esplosivi” è stata una delle più…coccolose promesse da parte del solito oscuro megafono dell’islamismo radicale targato Al Baghdadi. Il problema è che sappiamo per certo che al momento nella regione si stanno organizzando centinaia di islamici del Kosovo pronti ad abbracciare il nero vessillo, molto simile a quello dei pirati di vecchia memoria, e, se necessario, a imbottirsi di tritolo per farsi e far saltare tutto quello che capiterà loro a tiro….e intanto noi continuiamo a pensare allo spread tanto caro a nonna Merkel.
Praticamente stiamo assistendo al lento e, si spera…non ancora inesorabile, restringimento del cerchio attorno al vero obbiettivo dell’Isis che, se non lo avete ancora capito, siamo noi. Ma tanto non preoccupatevi perché magari avremo salva la pelle se al posto dell’Ave Maria e del Pater Noster avremo il “coraggio” e…l’impudenza di cantare Allah Akbar senza dimenticarci il tappetino per le genuflessioni, con buona pace del Cardinale Scola e di chi la pensa come lui.