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Le boiate di chi non vuole riconoscere lo stato palestinese

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Si sarebbe dovuto votare oggi, 27 febbraio, alla Camera per il riconoscimento dello Stato palestinese. La questione era stata proposta lo scorso 20 febbraio dai deputati del M5S, del Psi e di Sel. Molto probabilmente la votazione verrà rimandata per dare spazio alla conversione in legge del decreto Ilva, così da lasciare in sospeso una questione che sembra non avere ancora il parere unanime di tutta la classe politica. Sono state però approvate due mozione, in ridicola contrapposizione tra loro, leggi qui.

Pd, Pdl, Lega Nord, Udc, Ncd e Lista Civica sono tuttora contrari al riconoscimento dello stato palestinese, forse terrorizzati alla sola idea di poter uscire dalle politiche dettate dall’Ue e da Obama. E’ tuttora in atto una campagna di demonizzazione dei palestinesi perpetrata da chi ancora crede nell’american dream, nel liberismo e nel potere assoluto del dollaro (principale alleato di Israele). Sul Foglio, circa una settimana fa, era comparso un articolo dal titolo “perché riconoscere la Palestina è una boiata pazzesca“, sminuendo con poche righe e argomentazioni del tipo “qualunque soluzione deve essere prima concordata con Israele” il sacrosanto diritto all’autodeterminazione dei popoli (sancito nel capitolo 1 art.1 par. 2 della carta delle Nazioni Unite). Il giornalista del Foglio non prende nemmeno in considerazione la critica verso la politica a tratti imperialista perpetrata da Israele nei confronti degli scomodi vicini arabi.

Israele può stare li dov’è, con la legittimazione dell’uso della forza e dello sviluppo di armi nucleari, perché nella Torah c’è scritto così. Le rivendicazioni sioniste si basano su un libro ritenuto da loro sacro e per questo ricordano un po’ le pretese territoriali hitleriane sulla Cecoslovacchia, sulla Polonia e sull’Austria, basate anch’esse su tradizioni e credenze condivise solo da parte del popolo tedesco.

Anche Oscar Giannino, tornato ad essere illustre sconosciuto in cerca di gloria (come ai tempi dello Zecchino d’oro), si è permesso di twittare così oggi: “Finché Gaza è sotto il tallone dei terroristi di Hamas, riconoscere Palestina come Stato è impossibile x chi difende libertà e democrazia“. Hamas viene definita organizzazione terroristica quando invece la stessa corte di giustizia Ue ha riconosciuto un vizio di forma nell’iscrizione di Hamas nella lista dei gruppi terroristici. Tale iscrizione risultava basata su fonti non attendibili quali blog e improvvisati mezzi di comunicazione web, senza analizzare elementi in modo concreto.

Tutti questi strenui difensori d’Israele e della sua politica coloniale dimenticano che l’unica soluzione ad oggi auspicabile è quella dei due Stati (con Gerusalemme divisa in due e sotto protettorato internazionale) e l’unico punto di partenza per quest’obiettivo è il riconoscimento dello stato palestinese. Solo così si può da una parte mettere al muro Israele e la sua ottusa politica di chiusura e dall’altra dare la possibilità ad al Fath (partito rappresentante ufficiale dei palestinesi) di controllare il territorio e tenere a bada gli estremismi all’interno di Hamas.  

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Di Redazione Elzeviro.eu

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