Questa mattina il Tg 1 mattina, interamente dedicato ai drammatici e terribili fatti di Parigi, si è collegato in diretta con Dario Fo. L’attore-regista-drammaturgo, a suo tempo insignito del Premio Nobel per la Letteratura, invece di prendersela con i terroristi stragisti e assassini dell’Islamismo integralista, udite udite, ha lanciato i suoi livorosi strali contro la “fascista” Marine Le Pen, colpevole, tra l’altro, di un suo diritto sacrosanto e cioè di aver fatto, come capo di un partito di opposizione, la proposta politica del ripristino della pena di morte. Bisognerebbe ricordare al signor Fo che in Francia esiste ancora la libertà di pensiero…in questo caso di pensarla in modo diverso da lui. Libertà di pensiero e…di stampa che in questo momento si tratta di difendere a spada tratta contro chi vorrebbe fare dell’Europa e del mondo occidentale terra di conquista.
Sempre il signor Fo si è anche dimenticato di dire che le idee (secondo lui oltraggiosamente fasciste) della signora Le Pen sono condivise da milioni e milioni di Francesi che evidentemente non ne possono più dei (questi sì oltraggiosi) presupposti che stanno trasformando la Francia e il resto dell’Europa in un’enorme moschea a cielo aperto. Vorremmo inoltre consegnare al signor Fo anche un secondo Nobel per l’ipocrisia, quella con la I maiuscola, perché bisognerebbe ricordare, anche se questo può sembrare un segreto di pulcinella, che nel lontano settembre del 1943 sempre lui aderì entusiasticamente, prima come addetto alla contraerea di Varese, poi come paracadutista, proprio alla novella Repubblica Sociale, distinguendosi per senso del dovere e attaccamento a quella stessa ideologia fascista.
Quindi diamo un consiglio al Premio Nobel Dario Fo: prima di guardare la presunta pagliuzza di chi non…è stato successivamente “folgorato” sulla via di Damasco come lui, provi prima a togliersi l’enorme trave rossa che gli impedisce di vedere dove mette i piedi e soprattutto di capire il senso di quello che va dicendo in giro. Un’ultima postilla al tentativo da parte del Tg1 di non calcare troppo la mano contro l’Islamismo facendo in modo di rappresentare la quasi totalità del mondo in questione come tollerante, non integralista e soltanto desideroso di avere il doveroso rispetto, ci mancherebbe, per la sua fede diversa dalla nostra. Basterebbe ricordare a questo proposito come a La Mecca in Arabia Saudita un Cattolico che si professa pubblicamente tale o che solo osa farsi il segno della croce per strada, corre il rischio di essere lapidato sul posto. E’ arrivata l’ora di svelare l’ipocrisia…e non solo quella del signor Dario Fo!