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Fiscal compact, Unione bancaria e Trattato transatlantico: tre mosse per affossare l’Europa

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Nonostante l’evidenza storica abbia ormai dimostrato che la crisi economica sia stata a tutti gli effetti una crisi del sistema affaristico basato sul debito, molti illustri personaggi continuano a coprirsi gli occhi, chi per interesse personale e chi per pura ignoranza. Eppure dal 2008 ad oggi, ma anche prima, si sono levate innumerevoli voci pronte a demistificare le improvvide scelte economiche perpetrate ai piani alti delle istituzioni: dal Premio Nobel  Joseph Stiglitz al pentito sicario dell’economia John Perkins, fino ad arrivare anche sul suolo italiano con le illustri voci del giornalista Federico Rampini e del sociologo Luciano Gallino (solo per citarne alcuni). Proprio quest’ultimo si è espresso sulle future mosse dell’Unione Europea.

Il noto scrittore e docente analizza gli effetti del futuro Fiscal Compact che costringerà gli Stati dell’Unione a far rientrare il rapporto debito/Pil al di sotto dei 60 punti percentuali, con un ritmo espressamente richiesto di un ventesimo all’anno. “Grazie a tale idea perversa, lo Stato italiano sottrae all’economia 80 miliardi l’anno, a causa di un iugulatorio avanzo primario usato solo per pagare gli interessi (e non tutti), facendo così precipitare il paese in una spirale inarrestabile di deflazione“, così si è espresso il Professor Gallino e per dar riprova alle sue parole basterebbe osservare la dilatazione del debito pubblico italiano negli ultimi anni (con il conseguente aumento degli interessi) nonostante le svendite e le privatizzazioni effettuate dallo Stato italiano. 
 

Non bisogna poi dimenticare il progetto di Unione bancaria  anch’essa completamente da rivedere e non solo secondo il prof. Gallino. La sua bozza prevederebbe infatti un’inspiegabile esclusione della Gran Bretagna dal progetto, nonostante il Regno Unito fu nel 2008 il fulcro europeo dei maggiori disastri bancari, oltre al fatto di possedere tre delle venti banche più “ricche” del mondo. Dubbia è anche la cifra messa a disposizione delle banche consociate, 55 miliardi euro, in caso di salvataggio d’emergenza di una loro sorella…nel 2009 il governo tedesco sborsò ben 142 miliardi per salvare la Hypo Real Estate! Qualcosa non torna. 
 
Infine l’ultimo punto dolente riguarda il Trattato transatlantico su commercio e investimenti (Ttip), con il quale si abbattono completamente le barriere economiche, quelle ancora rimaste, tra il fronte europeo e quello americano. Conseguenze? Immaginiamoci un po’ come le mega multinazionali americane potrebbero reagire alla notizia del totale abbattimento dei costi di commercio e investimento sul suolo europeo, si “butterebbero a pesce”! Peccato però che gli Stati Uniti non abbiano sottoscritto le convenzioni dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), che riguardano diritti fondamentali e sacrosanti dei lavoratori europei. Pare dunque che l’Unione Europea stia ponendo le basi della distruzione dei suoi Stati membri, la cui sovranità si vede già vacillare da tempo. 

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Di Redazione Elzeviro.eu

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