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Svizzeri populisti? Beati loro

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Dalla politicamente poco rilevante Kyenge al potente Schulz tutti politici della sinistra europea bollano come “populista” e quindi gretta la decisione svizzera esito del referendum sul tetto agli immigrati. In un paese che ogni anni vede entrare nei suoi confini una città come Lugano per numero di immigrati (80mila e passa), il basso tasso (4%) di disoccupazione è stato poca cosa e non ha costituito un deterrente per cercare di porre un freno alla situazione.

L’isolamento, invocato dalla sinistra svizzera come il peggiore dei mali, non è stato visto come un problema per un paese posto nel cuore dell’Europa dove, evidentemente, molta gente desidera ancora entrare e stabilirsi.
 

Non si rendono conto, i nostri governanti, che la Conferedazione elvetica è ancora uno stato sovrano, il quale prende le decisioni da solo? Gli svizzeri non muoiono di fame agli angoli delle strade, forse anche a causa di una politica che non è protezionistica, ma di buon senso. Peccato non si possa dire che tutti gli svizzeri siano dotati di buon senso: vi abbiamo segnalato il furbone della Lega dei ticinesi che inneggiava alla morte dei 37 italiani frontalieri suicidatisi per la crisi, persone che in Svizzera si recavano solo per lavorare e produrre ricchezza.
 
Ricordiamo alle maestranze pseudosocialiste che governano l’Europa in nome delle banche private il significato della parola populismo, nella sua prima e più nobile accezione: “1 – Atteggiamento o movimento politico tendente a esaltare il ruolo e i valori delle classi popolari“.
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Di Redazione Elzeviro.eu

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