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Un governo ad hoc per gli stranieri

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Letta ha già annunciato di avere pronto il piano per sveltire le pratiche dei CIE (c’entri d’accoglienza e di espulsione), in modo che i migranti possano lasciare in tempi rapidi i cosidetti “lager” di prima accoglienza stracolmi fino all’inverosimile. Già da tempo opera in Italia un’associazione di volontariato dal nome significativo “lasciateci entrare“, che lavora assiduamente per aprire tutte le porte agli immigranti a scapito degli italiani.

Finito lo scalpore suscitato appositamente dalla disinfestazione dalla scabbia, e dopo le protesta delle labbra cucite, nel giro di 24 ore è stato evacuato il centro di Lampedusa, per offrire ai clandestini una vita “più umana”. La Kyenge è soddisfatta , il governo italiano pure. D’altro canto per merito del ministro degli esteri Emma Bonino, la Shalabayeva può lasciare il Kazakistan e ritornare in Italia (così ha fatto). E’ ora che i nostri governanti si tolgano la maschera, che ci dicano una volta per tutte se dobbiamo lasciare pure le nostre case (e quel poco lavoro che è rimasto) agli stranieri.

Un applauso a chi vuole rendere invisibile l’Italia a coloro che la abitano da sempre ed una “standing ovation” al Pd , che come fiore all’occhiello ha il deputato marocchino Khalid Chaouki, che di recente è salito agli onori delle cronache stabilendosi nel centro di accoglienza più noto. Ora si parla solo di abrogare la legge Bossi/Fini del 2002, mentre occorrerebbe togliere dalla Costituzione l’art. 10 sul diritto d’asilo politico, in quanto non si può più obbiettivamente accertare che ne ha diritto e chi no. Anche se l’ONU ha sottolineato (14/09/2009) che ” i respingimenti de migranti violano i diritti umani”, è impossibile (come ha scritto Guido Ceronetti) governare queste masse di gente in movimento verso le nostre coste. Ci vogliono provvedimenti seri e coraggiosi, perché a forza di soprusi il popolo italiano diventerà xenofobo (nel vero senso del termine, e non in quello artefatto e retorico invalso tra i superficialotti della lingua italiana, ndR).

Giuseppe Franchi, Noi automobilisti
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Di Redazione Elzeviro.eu

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