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Come i sacrifici italiani servono a finanziare la Germania e la Francia tramite il Fondo Salva Stati

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L’ESM (il Fondo Salva-Stati) non comunica in dettaglio come gestisce il capitale affidatogli (perché per legge non è tenuta a dirlo), ma i criteri sono chiari: non può comprare titoli con rating sotto la “doppia A” (dunque Italia e Spagna sono fuori) e compra “attività liquide di alta qualità”. Dunque certamente in buona parte Bund tedeschi.

È una scelta comprensibile, ma di fatto ciò significa che l’Europa del Sud sta sussidiando la Germania e la Francia, senza poi poter attingere all’Esm per sostenere le proprie banche.Le risorse versate dal governo di Roma all’ESM, se fossero rimaste in Italia, sarebbero bastate a gestire i problemi delle banche italiane. Invece sono immobilizzate nell’Esm a Lussemburgo. Ciò sarebbe utile nel caso in cui il fondo europeo potesse essere usato per le banche in difficoltà, ma questa possibilità è solo teorica, perchè prima che intervenga l’ESM, si devono prima coinvolgere gli azionisti, poi gli obbligazionisti e infine i clienti stessi, distruggendo la fiducia degli investitori, senza che l’ESM abbia messo un solo euro…

Per ora però i soldi dell’Esm si investono prevalentemente in titoli di Stato tedeschi. Ciò permette, con i soldi dei contribuenti italiani, di far scendere i tassi sui Bund e su tutto il sistema finanziario in Germania, quindi ad allargare lo spread e lo svantaggio competitivo delle imprese in Italia. Detto in altre parole, stiamo aggravando la crisi con i nostri stessi soldi.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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