L’Ungheria non cede ai ricatti del FMI
Mentre gli italiani sono costretti a fare sacrifici per soddisfare le richieste asfissianti di UE, BCE e FMI, il governo ungherese ha deciso di pagare con un anno di anticipo il debito contratto col FMI e chiesto la chiusura del suo ufficio a Budapest.
Il paese magiaro ha dovuto chiedere un prestito di 20 miliardi di euro nel 2008 per far fronte alle perdite di bilancio causate dalla crisi finanziaria internazionale, ma, come spesso accade, tali prestiti obbligano i governi debitori a imporre misure impopolari a danno delle fasce più deboli.
Evidentemente il governo ungherese ha deciso di non starci più e per porre fine alle richieste ricattatorie del Fondo monetario internazionale ha deciso di estinguere il debito contratto con un anno di anticipo, una mossa che dimostra come la classe politica ungherese abbia a cuore gli interessi dei suoi elettori.
Si può dire lo stesso dell’Italia?