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«Vorrei lanciare un’idea: quella di rendere utile la popolazione carceraria, quella non pericolosa, per i lavori di ripresa del territorio»Queste le parole del ministro della giustizia del “governo dei professori”. L’affermazione appare sinceramente apprezzabile, poiché proviene da una giurista di fama che certamente conosce le dinamiche di reintroduzione sociale della popolazione carceraria.Necessario anche l’inciso che vorrebbe escludere la popolazione carceraria pericolosa dall’opera meritoria di ricostruzione del carcere, che pare finanche giusto che venga affibbiata ai carcerati, sotto la guida esperta di mastri operai e tecnici specializzati.Dal terremoto dell’Emilia forse, grazie alla proposta del dicastero della giustizia può venire qualche provento per la popolazione carceraria. L’impressione che però questo governo talvolta conferisce, forse per la mancata conoscenza delle dinamiche politiche, è quella di dar troppo peso e spazio mediatico a dichiarazioni che non concernono in maniera diretta i problemi della popolazione.Il ministro del lavoro (e dell’integrazione), ad esempio, si occupa troppo soventemente della popolazione Rom, così questa affermazione di Severino, mentre le scosse della terra fanno tremare ancora il Nord Italia e l’Emilia-Romagna, possono ingenerare la spiacevole impressione di cui sopra.
