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La furia anti democratica contro Trump

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L’Inaguration day di Donald Trump è iniziato sotto il duplice segno della festa e delle celebrazioni con il 45° Presidente degli Stati Uniti in compagnia della nuova first lady Melania inneggiato da una folla entusiasta mentre scende i gradini del Lincoln Memorial. Donald Trump ha anche rilasciato le sue prime dichiarazioni da presidente: ” Il viaggio è iniziato 18 mesi fa. Quello che voglio è un cambiamento reale, voglio unire il Paese e fare l’America di nuovo grande. Grande per tutti.” (Fonte ANSA) Al concerto inaugurale, tenuto sempre al Lincoln Memorial, hanno partecipato decine e decine di migliaia di cittadini americani entusiasti che non hanno mancato di far sentire il loro incoraggiamento al nuovo presidente.

Come sempre succede quando la politica internazionale prende una piega non gradita al sempre vivo revanscismo marxista, non sono mancate le proteste assai poco democratiche di chi, pur essendo in minoranza, vorrebbe comandare sul Paese. Proteste si sono avute a New York, a San Francisco e infine, nella stessa Washington. A tessere le fila soprattutto della protesta di New York su tutti il regista Michael Moore che ha confezionato, per l’occasione, il motto, tutto suo, “United we stand“. Uniti, aggiungiamo noi, nel furore iconoclasta e anti democratico di chi, non accettando il verdetto popolare, si riporta nostalgicamente ad un passato marxiano e…ormai marziano, in cui appunto il voto popolare venne eliminato brutalmente per far posto all’ordine costituito del socialismo reale.

Proteste non sono mancate neppure nella bigotta Europa del politically correct ovviamente solo tra le fila della sinistra anarco-insurrezionalista e para comunista, sempre pronta a cavalcare qualsiasi tigre pur di movimentare un po’ la propria noiosa vita fatta ormai di ricordi di un passato che, ci dispiace per loro, è lontano ormai anni luce. Manifestazioni che finiscono soltanto per rendere manifesta l’ignoranza di chi non sa leggere la storia soprattutto se la storia non corrisponde alle linee guida delle proprie viscerali e ottuse certezze.

Il concerto che si è tenuto al Lincoln Menorial, e che ha visto la defezione del nucleo dei “duri e puri” gioiosamente uniti dal comune rifiuto della volontà popolare, ha avuto una cornice di pubblico assolutamente adatta all’evento. Una folla immensa, sulla quale hanno scaltramente sorvolato i media di regime, che ha dimostrato come gli americani siano un popolo tutto sommato ancora genuino e orgoglioso delle sue scelte. Scelte che evidentemente non sono andate a genio ad alcune lobbies americane, tra le quali spiccano quella ebraica e quelle legate, anche economicamente, allo sconfitto Partito Democratico.  Lobbies che si sono viste in un colpo solo sfilare dalle proprie mani il controllo del Paese e che ora masticano amaro con rabbia, furore e digrignar di denti.

Se è pur vero che ci sono stati degli attori che, per farsi un po’ di vetrina, si sono schierati apertamente contro Trump…e come non prevederlo in un ambiente tradizionalmente vicino alle ideologie della sinistra più estrema, non sono mancati coloro che con coraggio si sono schierati a favore del neo eletto Presidente degli Stati Uniti. Tra questi in primis l’attore Clint Eastwood da sempre vicino alle posizioni di Trump, Stephen Baldwin fratello minore di Alec, nonché Sean Combs star della musica meglio noto con il nome di Puff Diddy per giunta di colore…alla faccia del presunto razzismo di Trump. Comunque oggi quando il nuovo presidente effettuerà il giuramento solenne che darà inizio al suo mandato, il Paese, quello vero, sarà con lui e con lui tutto il mondo che crede ancora nel valore della volontà popolare. La quale volontà popolare deve essere comunque rispettata in qualsiasi direzione essa vada…alla faccia di chi  invece vorrebbe schiacciarla in nome di una visione politicamente assai decotta.

 

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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