Fassino con Christillin, quest’ultima presidente sia della Fondazione del Teatro Stabile, sia della Fondazione Teatro Regio (moglie di Galateri, presidente di Telecom e Assicurazioni Generali). |
TORINO – Il presidente di Rear, Maurizio Laus, invoca regole precise per i pagamenti alle aziende private fornitrici di servizi (come la sua) da parte degli enti pubblici. Nonostante l’imprenditore si renda ben conto della situazione di crisi nella quale versa gran parte del sistema museale (e non solo) di Torino, la situazione della sua azienda, virtuosissima, comincia a divenire, come si evince dalle dichiarazioni del Laus stesso, pesante.
La Rear è infatti costretta ad anticipare i soldi ad i suoi dipendenti, che altrimenti ad oggi non vedrebbero gli stipendi confluire nelle loro disponibilità. Le loro tasche, se dovessero essere puntualmente retribuite dall’Ente per il quale, attraverso il necessario tramite della Rear, prestano il loro servizio, sarebbero immancabilmente vuote. Il sistema dei musei a Torino è in profondo rosso.
Laus parla del rischio, più che concreto in un periodo recessivo come quello in cui navighiamo oggi, che tante imprese anche virtuose (come la sua?) siano costrette a chiudere. Quando la Reggia di Venaria era ancora in completa gestione della Regione (a guida di centrosinistra), è capitato persino di subire ritardi nei pagamenti di 18 mesi. Per fortuna, stante la solidità dell’azienda, i dipendenti della Rear, che forniscono ad esempio servizi di biglietteria presso il salotto culturale di Venaria, non hanno mai subito un ritardo in busta paga.
Gestione imprenditoriale impeccabile, dunque, ma che viene forse messa in soggezione dalla collaborazione non sempre altrettanto efficiente e corrisposta da parte della politica e dell’amministrazione.