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Alien…ardo da Vinci

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Grazie all’utilizzo dell’informatica alcuni capolavori del genio del Rinascimento ci stanno svelando clamorose verità nascoste.

Leonardo da Vinci è sicuramente la figura di maggior spicco all’interno del panorama artistico e scientifico del periodo storico meglio noto come Rinascimento. Leonardo fu un genio ineguagliabile la cui mente fu in grado non solo di realizzare capolavori artistici di incommensurabile bellezza e dal fascino misterioso ma anche di progettare e costruire invenzioni che in pratica precorsero i tempi di anni e anche di secoli.

Su quello che viene considerato il più grande genio di tutti i tempi c’è una teoria abbastanza curiosa e affascinante che ipotizza addirittura un suo contatto diretto con entità extraterrestri che gli avrebbero così rivelato verità che un essere umano di quei tempi non avrebbe mai potuto scoprire. Tutto si basa su un fatto strano e storicamente accertato. Il grande artista dal 1476 al 1478 sparisce letteralmente dai radar della storia facendo perdere letteralmente ogni traccia sul suo conto. In quegli anni effettivamente non sappiamo né dove fosse, né con chi fosse e soprattutto cosa facesse.

La cosa strana è che, proprio a partire dal suo ritorno a Firenze nel 1478, le capacità creative di Leonardo ebbero un improvvisa impennata e accelerata e incominciarono a estendersi oltre l’arte raffigurativa verso le più svariate discipline scientifiche. Ma, allo stato attuale, non sappiamo come in soli due anni il genio originario di Vinci abbia potuto raggiungere tale portentoso livello di conoscenza avanzata. Di sicuro dopo questo misterioso periodo Leonardo fu in grado non solo di costruire strumenti tecnologici quasi futuristici tra i quali la prima macchina semovente della storia dell’umanità ma anche di rappresentare precise mappe urbanistiche di varie città italiane, mappe che non avrebbe mai potuto realizzare senza l’ausilio di…una vista dall’alto.

Leonardo si dice che usasse in molte delle sue realizzazioni una sorta di sistema segreto, un codice di scrittura cosiddetto speculare che gli avrebbe permesso così di nascondere all’interno delle sue opere alcuni messaggi subliminari segreti e accuratamente riservati a pochi intimi. Se noi guardiamo ad esempio il dipinto forse più famoso dell’artista “La Gioconda“, utilizzando i moderni strumenti informatici scopriamo un particolare clamoroso e anche abbastanza inquietante.

Il grafico Terrence Masson della Northeasthern University di Boston in Massachussetts ha ipotizzato che Leonardo, così come ha fatto in quasi tutti i suoi ritratti, avesse posizionato le mani della donna raffigurata in un punto preciso, una sorta di traccia per l’accesso ai punti di rotazione degli specchi. In pratica usando un’immagine riflessa del capolavoro e facendola scorrere sull’immagine originale partendo appunto dalle mani fino ad un dato punto si ricava un’immagine assolutamente insolita e dalle caratteristiche sorprendenti e sicuramente surreali al tempo stesso.

Ad un certo punto davanti agli occhi increduli dell’osservatore si materializza l’immagine di un essere sconosciuto con tanto di copricapo e dalle fattezze più aliene che umane che non può non porre delle domande ad un osservatore appena un po’ più attento e non condizionato dagli schemi prevedibili e…razionali a cui siamo abituati. Stesso discorso, sempre secondo il grafico statunitense lo troviamo sovrapponendo e facendo scorrere le due immagini della “Vergine delle rocce“, di “Sant’Anna, la vergine e il bambino” e di “San Giovanni Battista“.

Anche in questi casi infatti, effettuando lo stesso procedimento di sovrapposizione di immagini riflesse, scopriamo misteriose raffigurazioni di esseri umanoidi con caratteristiche del tutto simili a quelle con cui vengono raffigurati di solito gli alieni. Visi inquietanti che però, ad un’analisi precisa condotta in base agli standards raffigurativi matematici e geometrici, quelli per intenderci che usa la stessa polizia scientifica nella ricostruzione dei volti, si è rivelata verosimile e non semplicemente frutto del movimento casuale di due piani sovrapposti.(Fonte History Channel).

Che cosa ci volesse dire il grande Leonardo e soprattutto cosa nascondesse alla vista dei profani del suo tempo non lo sappiamo ancora ma forse potrebbe averci semplicemente suggerito che…nell’Universo non siamo così soli come qualcuno continua a sostenere. Che forse la nostra civiltà in passato è stata più volte oggetto di visite da parte di qualcuno ben più avanti di noi nella scala evolutiva, un qualcuno arrivato dagli spazi profondi e da mondi forse lontani anni luce che ci ha dato una mano nel farci progredire verso orizzonti di conoscenza altrimenti irraggiungibili.

Lo stesso Leonardo potrebbe avere avuto un’esperienza simile che avrebbe fatto progredire la sua mente, già di per sé quasi sovrumana, verso le incredibili conoscenze che tutti sappiamo. Tutto questo è semplicemente il frutto della fantasia sfrenata di pochi entusiastici ricercatori accomunati da un’identica illusione? Può essere ma a questo riguardo ci sono elementi precisi e fondati, indizi la cui somma alla fine potrebbe essere scambiata…per prova che le cose effettivamente potrebbero essere andate così…se soltanto ovviamente lo vogliamo e…lo accettiamo.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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