Trump presidente eletto

Stendendo un pietoso velo sui sondaggi, che davano al novanta per cento una vittoria di Rodham Clinton (New York Times), Trump è stato eletto “nuovo leader del mondo libero”. Nonostante le polemiche su presunti endorsements al Ku Klux Klan, nonostante dichiarasse di prendere le donne per la f…. Forse tirare fuori queste chicche di trent’anni fa a un mese dalle elezioni da parte delle volpi della campagna di Rodham Clinton è stata una mossa non così felice.

I due candidati si sono fatti le retoriche congratulazioni del caso, il sistema politico cerca già di assimilare Trump. Persino il socialista Schultz, dallo scranno del parlamento europeo, dice che Trump merita rispetto. Naturalmente non merita alcun rispetto, è lo specchio fedele del popolo americano, crassamente ignorante, ma almeno finalmente stufo di una classe politica logora e marcia. 
Trump ha già dichiarato nel suo discorso di vittoria che questo è il momento di unirsi, in modo bipartisan. Ecco che già si intende come il muro con il Messico e altre boutades debbano essere prese con le pinze.

Si auspica invece che si abolisca il TTIP, libero scambio con un mercato selvaggio ed opportunista, che si basa sul capitalismo e sul profitto spesso a discapito della salute delle persone. Si auspica che le relazioni con la Russia si facciano più salde e meno fredde. Si auspica che con questo paese gli Usa costituiscano nuove transazioni riguardanti l’energia, e che gli Stati uniti smettano di fare il buono ed il cattivo tempo in medio oriente, trascinando i fantocci staterelli europei (noi compresi) in conflitti lontani e spesso inutli. Che smettano di foraggiare estremisti buttando giù governi ritenuti dittatoriali per i propri porci comodi. In realtà questi auspici sono molto aleatori e probabilmente, avendo in Italia un’esperienza di un affarista salito al soglio governativo per i propri interessi, poco cambierà.