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Altre 200 vittime del capitalismo finanziario

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Sarebbero morti al largo delle coste egiziane oltre 200 tra somali, eritrei ed etiopi.

Oggi si è consumata l’ennesima pagina nera decretata da una globalizzazione finanziaria omicida. La notizia è ancora piena di ombre: diffusa dalla Bbc Arabic e ripresa dal Mail online, non avrebbe ancora ricevuto altre conferme ufficiali.

Nel frattempo l’Ufficio dell’UNHCR del Cairo ha già mosso i primi passi per avere delucidazioni da parte del governo egiziano. Un altro segnale dell’ormai porosità e totale instabilità in cui versa il Nord Africa, ormai una base sicura per i “negrieri” moderni che possono così lucrare sulla disperazione delle vittime della globalizzazione finanziaria occidentale.

Dalla Libia ormai passa chiunque senza problemi, data l’assenza di Stato, ma anche l’Egitto sta pian piano perdendo il controllo del territorio, per colpa della solita destabilizzazione integralista voluta da attori esterni interessati unicamente a incrementare i propri ricavi.

Così il Corno d’Africa, dove gli Stati sono per lo più assenti, è diventato fucina di manodopera a basso costo per l’Europa, se va bene. Se va male succede come oggi.

Renzi ha proposto eurobond per sorreggere i programmi d’accoglienza dei paesi europei, la Germania ha rifiutato e senza il consenso di Berlino non se ne farà niente. Una proposta che comunque lascia il tempo che trova, dato che non prevede alcun coinvolgimento dei Paesi d’origine della migrazione.

E’ li che l’Italia deve tornare con un ruolo da protagonista, anche senza l’aiuto di inutili fardelli europei. L’Italia ha bisogno di un Mediterraneo stabile oltre che di un Nord Africa partner per contrastare il neo imperialismo angloamericano che vuole un Egitto debole per un canale di Suez perennemente accessibile.  

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Di Redazione Elzeviro.eu

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