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Dirottato un aereo dell’Egyptair: a bordo c’è un italiano

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Un Airbus 320 delle linee aeree agiziane con 81 passeggeri a bordo e 15 membri di equipaggio, partito dall’aeroporto di Alessandria direzione Il Cairo, è stato dirottato su Larnaca a Cipro. L’uomo responsabile dell’attentato ha fatto scendere tutti tranne l’equipaggio e quattro passeggeri tra i quali, secondo fonti della Farnesina, ci sarebbe stato un italiano che però secondo gli ultimi aggiornamenti sarebbe stato già liberato. Il grave fatto però, secondo fonti governative egiziane non sarebbe da ascriversi a terrorismo di matrice islamica. Il dirottatore, pare identificato come Ibrahim Samaha, che ha chiesto asilo politico alle autorità cipriote, avrebbe compiuto il gesto soltanto per motivi personali. Quasi surreale è parsa a riguardo la dichiarazione di un funzionario del Ministero degli Esteri egiziano che ha definito l’individuo solo “un idiota” (Fonte Ansa). Un “idiota” che però è stato in grado prima di organizzare e poi di mettere in pratica un piano comunque riuscito in barba ai servizi di sicurezza egiziani…alla faccia dell’idiota.

 

In Europa intanto si discute della possibilità di rendere i voli più sicuri mediante un effettivo coordinamento delle conoscenze delle varie intelligence nazionali: stiamo parlando del famoso registro europeo dei passeggeri fino ad ora mai approvato e che sembrerebbe essere l’unico strumento efficace per cercare di rendere la vita un po’ più complicata ai tanti terroristi che continuano a girare indisturbati tra uno stato e l’altro. Uno strumento che è stato fino ad oggi accantonato per la paura ingiustificata di ledere la privacy dei passeggeri e soprattutto la libera circolazione all’interno del continente. Libera circolazione di cui si sono a più riprese serviti i vari criminali al soldo dell’Isis che hanno finora potuto girare quasi indisturbati svolazzando allegramente tra un aeroporto e l’altro.

 

Basti pensare che El Brakroui, l’attentatore che si è fatto esplodere nella metro di Maelbeek, era atterrato il 23 luglio scorso all’aeroporto di Treviso con un volo della Ryanair per poi tranquillamente ripartire 22 ore dopo direzione Atene. Il terrorista nell’occasione aveva mostrato un documento di riconoscimento belga falsificato. La cosa assurda è che, nonostante fosse già allora ricercato dalle autorità belghe, nessuna informazione a riguardo era stata passata alle autorità di polizia italiane alla faccia dei necessari coordinamenti tra i vari servizi di sicurezza nazionali.

 

L’Italia insomma potrebbe aver rappresentato per molti Jihadisti un trampolino di lancio, un vero e proprio crocevia logistico da e per l’Europa. Dopo che i buoi sono ampiamente scappati dal recinto, o…forse sarebbe meglio dire…entrati, ora si ritorna assai tardivamente a parlare della necessità di una banca dati coordinata e aggiornata in tempo reale di tutti i passeggeri che transitano da uno stato all’altro dell’Unione.

 

D’altronde come stupirsi se da anni si continua a fare finta di niente continuando ad ignorare bellamente che l’Europa è in guerra e soprattutto in pericolo. Chissà che a forza di contare le nostre vittime innocenti qualcuno non si decida a fare il grande passo e a prendere finalmente la decisione di dichiarare a nostra volta guerra allo Stato Islamico: ne va della nostra stessa sopravvivenza fisica o…anche questo non è ancora sufficiente per lor signori?!

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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