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In mezzo al turbinare di notizie di fine anno, tra immagini drammatiche di naufragi e tempeste di neve, è sfilato pure il video diffuso dai sequestratori delle due ragazze italiane tenute prigioniere, forse ad Aleppo.
Greta Ramelli e Vanessa Marzullo sono andate in Siria per appoggiare una fazione nemica di Assad e del governo siriano. Sono finite sequestrate da un’altra componente ribelle e verrebbe da scrivere che se la vedano tra “alleati”.
Si tratta tuttavia pur sempre di due ragazze, da non abbandonare ad un già triste destino.
Partiamo da una pragmatica considerazione: l’Italia paga sempre per la liberazione degli ostaggi… E, chiaramente, la maggioranza assoluta degli italiani non lo ritiene giusto perché sono soldi pubblici, di tutti noi.
Sapendo che in quei posti non ci si dovrebbe andare chi lo fa sa cosa rischia e perché. Dovrebbero pagare le famiglie o le associazioni per cui partono e, se lavoratori, le imprese per cui lavorano. Ricordo che, in Italia, è vietato pagare riscatti in quanto ingiusto profitto, derivante dal grave reato di sequestro di persona ma, evidentemente, la regola non vale in “zone di guerra”.
Considerato però che i governi se ne fregano sempre delle leggi e della volontà popolare, anche per questa volta si continui.
Renzi faccia pagare il riscatto e l’Italia si comporti come sempre ha fatto per gli ostaggi: sborsi i dollari…!
Le ragazze già se la stanno sicuramente “vedendo brutta”… si cerchi di salvarle senza moralmente infierire su di loro.