Home / Affari di Palazzo / Esteri / Marò: la Suprema Corte Indiana rinnova le garanzie per la libertà provvisoria, bontà loro…

Marò: la Suprema Corte Indiana rinnova le garanzie per la libertà provvisoria, bontà loro…

Condividi quest'articolo su -->

I nostri due connazionali segregati in India da ormai due anni e mezzo, durante i quali è successo un po’ di tutto, compresa la limitazione della libertà di movimento del nostro ambasciatore Mancini e il susseguente ritorno dei nostri nelle mani dei loro carcerieri, continuano ad essere ostaggi di un paese che li vorrebbe semplicemente morti. Il bello, ma sarebbe meglio dire il grottesco, di questa situazione è che la dignità dei due soldati italiani, quella del nostro paese e, quel che più conta maggiormente, la loro stessa vita, sono totalmente nelle mani del “buon cuore” della Corte Suprema Indiana. E tutto questo, sarebbe quasi stucchevole e superfluo rimarcarlo, per aver semplicemente compiuto il loro dovere per conto dello Stato Italiano in acque internazionali, non soggette alla giurisdizione indiana.

 

La decisione presa ieri dalla stessa Suprema Corte Indiana di rinnovare le garanzie bancarie legate alla libertà provvisoria dei due militari italiani che si ritrovano ovviamente sotto stretta sorveglianza delle autorità indiane, è un atto pietistico che rimarca, ammesso che ce ne fosse ancora bisogno, il fatto che, in questo tristissimo caso, due rappresentanti del nostro paese, si ritrovano in stato di sequestro. Continuiamo a sottolineare con forza il fatto che i due Marò continuano ad essere ostaggi e in totale balia del potere di uno stato che si permette di alternare le maniere forti alla clemenza trattandoci come se fossimo il loro zimbello o, sarebbe meglio dire, la loro vittima in quello che sembra uno squallido gioco erotico del tipo “lo schiavo e la sua padrona” nel quale  ovviamente il nostro paese sta facendo la parte dello “schiavo“.

 

Tralasciando ogni considerazione sull’onore e la dignità della nostra bandiera e delle nostre istituzioni che, ricordiamo, i due Marò rappresentano con molto coraggio e dignità, ci sarebbe da soffermarsi sul pericolo che le loro stesse vite stanno correndo, appese come sono al filo della magnanimità di una corte che si ritrova a cavalcare, in modo anche entusiastico, la tigre della propaganda e dell’opinione pubblica indiana. Un’opinione pubblica indiana il cui appoggio è necessario allo stesso governo indiano per continuare a sopravvivere e che, come ai tempi delle bighe e degli spettacoli nel circo, ha costantemente bisogno di vedere immolata qualche vittima per distrarsi dai morsi della fame. E noi Italiani, identificandoci in pieno con i nostri connazionali, siamo quelle stesse vittime di cui il potere installato a New Delhi ha assoluto bisogno.

 

Perché, al di là di tutte le parodistiche rassicurazioni del Ministro degli Esteri Indiano riguardo alla non applicabilità della pena di morte nei confronti dei due Marò e delle susseguenti smentite di stampo “cartaginese” da parte del Ministro della Giustizia indiano, secondo il quale invece non è stata data alcuna garanzia perchè la pena di morte non è prevista, la vita dei Marò è tutt’ora appesa ad un filo. Il filo della “clemenza” della corte indiana alla quale il nostro stato, nella veste di semplice avvocatino d’ufficio, si è appellato come ultima e unica arma processuale a sua disposizione. A questo punto ci sarebbe da chiedersi lecitamente quanto noi Italiani, compresi i nostri Marò, possiamo ancora identificarci e riconoscerci in uno stato e soprattutto in un governo come questo…e la risposta non sembra essere poi così scontata. 

Condividi quest'articolo su -->

Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

Cerca ancora

Riflessioni sul neoimperialismo americano nel mondo

Mentre il mondo si interroga sulle azioni della Russia in Ucraina, noi andiamo controcorrente e …