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Le rovine made by Usa in Iraq

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Iraq agli estremisti: Baghdad una nuova Saigon.
Ecco il risultato dell’intervento militare: sull’onda dell’undici settembre Bush, intrallazzato col petrolio tanto quanto (e con) la famiglia Bin Laden, ha colto la palla al balzo per appropriarsi di qualche barile di greggio. Gli strascichi sono ben noti e li vediamo ancora: importata un po’ di cultura a stelle e strisce (quale?), un sogno di benessere opulento e obeso, hanno lasciato uccidere Saddam che armarono efficientemente contro l’Iran dieci anni prima e ora lasciano una nazione nel caos e nell’odio fratricida. Qualcosa di simile a quello che è accaduto in Italia, peraltro.
Dieci anni di esercito per insegnare agli iraqeni a combattere a cosa sono serviti? Decine di attentati alle nazioni alleate e succubi che hanno perso giovani in questa inutile impresa chiamata guerra prima e azione di pace poi. Tutto inutile: Baghdad sta per essere conquistata da jihadisti che intrattengono rapporto amichevoli e alleanze con AlQueda.

L’Iraq rischia di diventare la base internazionale del terrorismo islamico: in Iraq non sono mai state rinvenute armi (di distruzione di massa) che legittimassero l’invasione americana. Sono cose risapute, ma è bene rammentarle per ricordarsi sempre che un intervento armato a fianco degli States non vuol dire, il più delle volte, portare pace e democrazia: vuol dire imporre con la forza democrazie traballanti e corrotte, imitazione bieca della più grande democrazia dall’anima corrotta, quella di Washington.

PER APPROFONDIRE

– Sui rapporti Bush-Bin Laden http://www.disinformazione.it/disatroNY.htm

– La vera arma di distruzione di massa è la democrazia


– Quando gli Stati uniti erano complici di Saddam nell’utilizzo delle armi chimiche.
  

AL QUEDA VERSO BAGHDAD

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Di Redazione Elzeviro.eu

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