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G8 -1: assente la Russia e Italia fanalino di coda

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E’ cominciata nella serata di ieri una discussione tra i capi di Stato e di governo delle maggiori potenze economiche mondiali. La tavola imbandita sarà anche il tavolo di discussione dello scottante tema della crisi ucraina, la quale si infiamma ogni giorno che passa un po’ di più, con occupazioni e proclamazioni d’indipendenza che si susseguono, su suolo europeo.

L’Unione europea avrà anche ottenuto il premio Nobel per la pace, ma ad oggi non sembra assolutamente in grado di scongiurare le guerre sul suolo del continente che controlla economicamente: dai Balcani all’Ucraina, passando per situazioni di terrorismo indipendentista perfino nelle nazioni più industrializzate (Irlanda, Spagna e Francia), l’Ue non ha esteso (e per fortuna) un modello tatcheriano nella gestione di queste crisi. Non ne ha gli strumenti, e molti paventano la possibilità di costituire una forza comune di polizia dell’Unione europea.  Sovranità addio e svilimento delle Nazioni sempre più forte. Questo processo sembra però arrestarsi di fronte alle elezioni che sempre più sospingono le ali dell’euroscetticismo dilagante. Allora affidarsi ad un G8 america-centrico sembra alle potenze economiche mondiali la soluzione opportuna, escludendo la Russia come punizione per le sue azioni in campo internazionale. Azioni che non paiono, invero, passibili di giudizio alcuno da parte degli USA, un paese che fa del moralismo la sua bandiera, ancora oggi, quando è ormai noto al mondo che le sue azioni belliche in campo estero siano dettate da interessi economici. In Ucraina la Russia ha interessi economici e non lo nega, ma sussiste il non trascurabile particolare che la popolazione ucraina è russofona e in molti casi russa, passaporto alla mano.

E’ la prima volta dopo 16 anni che un G8 (7) viene organizzato senza la Russia, punita per l’annessione della Crimea. Sembra un G7 organizzato dall’Unione europea, infatti Stati Uniti, Giappone, Canada, Germania, Francia, Regno Unito, Italia domani saranno “ospiti” del presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e del capo della Commissione Jose’ Manuel Barroso, i massimi vertivi dell’Unione. Il summit, nella sua composizione includente la Russia, avrebbe dovuto tenersi a Sochi perche’ la presidenza di turno quest’anno è proprio della Russia. Gli altri paesi non hanno però riconosciuto la validità del referendum d’annessione della Crimea alla (attuale) madrepatria.

Se guardiamo alle economie nazionali dei paesi componenti il G8 l’Italia, la quale ha lasciato per strada in dieci anni un quarto della sua produzione interna, è all’ultimo posto. Se su questa china dovesse seguitare l’andamento economico del paese, il prossimo anno si potrebbe assistere all’esclusione del nostro paese dalla cerchia dei paesi che contano. Così testimonia un documento presentato da Confindustria sul potenziale espansivo delle economie nazionali. L’Italia, scalzata dal settimo posto da un Brasile in galoppante espansione economica, fa fatica a stare dietro ad una Francia altresì in forte crisi, riuscendo a mantenere una quota manifatturiera totale pari al 2,6%. Per la classifica esposta da Confindustria in un dossier riepilogativo sul potenziale produttivo del nostro paese, tra le economie in espansione si mantiene in testa la Cina, autrice di un avanzamento impressionante del 22% in circa un decennio. Seguono gli USA, con il 14,3%, il Giappone con il 7%, la Germania con il 5%.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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