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Gli Stati Uniti finanziano le ostilità in Medio Oriente

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Certo è facile vivere di grandi proclami e belle parole. C’è chi si è sempre calato alla perfezione nella parte del salvatore della pace ed esportare di democrazia e diritti umani e gli Stati Uniti di Barck Obama rispecchiano in pieno questo disturbato bipolarismo.

Il palese disturbo di personalità deriva dal fatto che gli ex coloni inglesi hanno da sempre cercato di (mal) celare i loro interessi esteri, mettendoli sotto un tappeto di falsi ma decantati valori universali. Come si possono dunque comprendere le parole di un afflitto Barack Obama di fronte al perdurare delle ostilità tra israeliani e palestinesi, come ad esempio “Una pace che deve essere sentita nei vostri cuori…. non solo imposta dall’alto“; quando scopriamo che gli Stati Uniti continuano a finanziare intensamente l’attività militare israeliana?

Lo scorso 2013 Barack Obama, detentore di uno dei Premi Nobel per la Pace più incomprensibili della storia, ha addirittura ottenuto l’autorizzazione da parte del Congresso per incrementare la cifra di aiuti militare, aggiungendo ai 3 miliardi di dollari (cifra non da ridere) altri 479 milioni per il programma di difesa missilistico. Cifre da capogiro, soprattutto se pensiamo al momento di contrazione economica che ha costretto gli Stati Uniti ad effettuare tagli in tutti i settori, compreso quello militare.

Evidentemente il fronte Tel Aviv-Washington si è allarmato a seguito della riappacificazione tra Hamas e il governo centrale palestinese, creando così un fronte unito capace di dare qualche grattacapo in più a Netanyahu e alla sua cricca. Eppure non saranno i 479 milioni di dollari arraffati dalle tasche degli americani a garantire la sicurezza in Medio Oriente, anche perché, come sappiamo alla nausea, ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Ovvero finché Israele occuperà i territori rivendicati dai plaestinesi non ci sarà spazio per alcun tavolo di trattative. 

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Di Redazione Elzeviro.eu

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