nel chiedere una condanna a 5 anni per l’ex ministro per le politiche agricole e ex primo cittadino della capitale, ha affermato:
Schermandosi dietro altri personaggi, Alemanno avrebbe «venduto» la sua funzione di sindaco permettendo che Mafia Capitale ottenesse il controllo del territorio istituzionale di AMA, la società presieduta dal Comune di Roma incaricato di pubblico servizio ed ente aggiudicatore degli appalti che interessavano al sodalizio criminale. Dopo l’elezione di Alemanno a sindaco, le cooperative in capo a Buzzi avrebbero moltiplicato i loro introiti: 26,5 milioni nel 2010, 36,5 milioni nel 2011 e 46.5 milioni nel 2012.
Il già sindaco di Roma aveva abdicato agli ideali di gioventù postfascisti quando, nel 2008, aveva parlato dei valori di libertà della Resistenza in Italia, dopo che da giovane aveva lungamente indossato la croce celtica.
Alemanno si difende dicendo che verrà agevolmente smontato dai suoi legali.
Staremo a vedere.
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