Il kompagno Fassino ha dimostrato di non aver dimenticato le lezioni apprese dalla madrepatria Russia (morta nei fatti, ma viva ancor viva nei suoi ricordi). Nell’Unione Sovietica i funzionari del partito invitavano caldamente (in pratica obbligavano) il popolo a partecipare alle cosiddette “manifestazioni culturali” del Partito.
Un’abitudine immediatamente copiata negli ambienti della cultura sinistroida italiana, il cui fulgido esempio è visibile nella prima pellicola del “Fantozzi” di Paolo Villaggio. Il comico genovese rappresentò fedelmente la triste abitudine perpetrata da rossissimi professori che costringevano ignare masse d’impiegati a sorbirsi la sovietica omelia.
“E’ una cagata pazzesca!”, questa fu la risposta del personaggio Fantozzi a questo schiavismo culturale e la stessa formula oggi riappare d’attualità verso chi cerca d’imporre la propria via allo scibile.
Il sindaco, ancora kompagno, Fassino ha infatti deciso di patrocinare la presentazione del film “I bambini sanno“, diretto da, udite udite, Walter Veltroni! Proprio lui, ex kompagno di Fassino tra le fila del Pci e ora diventato commentatore cinematografico in cerca di appoggi istituzionali per sponsorizzare il proprio film.
Il Gabinetto del sindaco ha diramato gli inviti per la “prima” a tutti i consiglieri comunali (ciascun invito è valido per due posti, così che anche le consorti dovranno sorbirsi la pellicola), in programma per martedì 21 aprile alle ore 21 al cinema Romano (Galleria Subalpina).
Con tutti i giovani registi piemontesi cinematografici e teatrali in circolazione, ma bloccati da un mondo in cui nepotismo e inciuci la fanno da padroni, Fassino decide invece di promuovere un film di un suo vecchio kompagno.
“Il comune di Torino si è ridotto ad agenzia di promozione degli ex leader rottamati della sinistra?” si è interrogato Maurizio Marrone, capogruppo di Fratelli d’Italia e con lui tutta la cittadinanza che di fronte a un tale sfacciato favoritismo non può che inorridire.
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