Stamane, intervenendo all’Assemblea dell’Agorà Sociale promossa dall’Arcivescovo di Torino, il Presidente della Regione Sergio Chiamparino ha sostenuto che occorre dire “basta alla retorica della decrescita felice, torniamo a parlare di sviluppo e a investire nel manifatturiero, altrimenti non riusciamo a creare lavoro: non solo per accompagnare la crisi, ma per tentare di uscirne”. Un’affermazione che, con sferzante ironia e qualche buona ragione, “Lo Spiffero” ha definito “una conversione”. Il quotidiano on-line diretto da Bruno Babando, in un commento non firmato, spiega che “dopo un decennio a sproloquiare di nuove (e fantomatiche) vocazioni in settori che, ora lo sappiamo, sono state in piedi solo per l’enorme quantità di denaro pubblico erogato (e di debiti scaricati su almeno due generazioni), ora riscopre la necessità di tornare a investire nella produzione? Possiamo ben affermare che l’hangover della sbornia olimpica di Chiamparino è stato piuttosto lungo e faticoso”.
Questa rubrica, in più di un’occasione, si è soffermata a riflettere sui limiti del “Sistema Torino”: sulla sua provinciale autoreferenzialità e sull’immotivata fiducia nelle mirabili sorti e progressive del post-industriale. Certo non negando, come fanno certi altri critici grossolani, il valore decisivo della cultura come settore capace di produrre lavoro e ricchezza. Nemmeno tacendo le responsabilità, nell’affermarsi omologante di certe narrazioni, che ha la consociativa “concordia istituzionale” dell’era Ghigo.
L’assiste voluta dall’Arcivescovo Cesare Nosiglia ha avuto il merito di provare a far riflettere la sonnacchiosa Torino, da cui ci si aspetterebbe maggior capacità di movimento vista anche la sfida della Città Metropolitana. Una direzione che non può non essere, anche nel vagheggiato “nuovo modello di sviluppo” e per il richiesto “nuovo patto sociale e generazionale”, quella di una valorizzazione (altro che finanziarizzazione o sogni pauperisti, sui cui intrecci a volte non casuali varrebbe forse la pena di riflettere) delle potenzialità manifatturiere. Ora lo dice anche il Chiampa, d’altronde; una volta avevano il coraggio di sostenerlo solo il vecchio leone andreottiano Vito Bonsignore e pochi altri!
Marco Margrita
@mc_margrita
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