In principio era la clava. Metodo rozzo, ma spiccio ed efficace. I maschi sfogavano il loro istinto sessuale sulla prima “femmina” che veniva loro a tiro senza tanti preamboli inutili.
Corteggiamenti, serenate, dichiarazioni d’amore e proposte di matrimonio erano ancora di là da venire. La donna era considerata alla stregua di un animale da cacciare, sulla quale si potevan compiere strupri e qualunque atto di libidine.
Sono passati millenni, siamo in un’era tecnologica sofisticata ed avanzata, ma i retaggi ancestrali persistono (specie quando il maschio viene rifiutato) provocando una ferocia inaudita . La donna, ormai, lungi dall’essere “l’angelo del focolare domestico” di un tempo, per gli eterosessuali non è più nemmeno una preda da conquistare, ma un puro “oggetto”di piacere da consumare in fretta.
Rispetto, amore, famiglia e sentimenti sono parole obsolete. Dovrebbero pure venir eliminate dal vocabolario. Per troppi rappresentanti della generazione adolescenziale del web è la stessa cosa darsi la mano o fare sesso. Invece di sdegnarsi con tanti commenti e parole inutili occorre spiegare ai ragazzini che esiste un abisso e non solo una differenza sostanziale.Non è cosa di poco conto.
Giuseppe Franchi
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