COMMENTO AL CAMPIONATO
La Juve si riprende il campionato grazie alla netta vittoria in casa dell’Empoli e grazie alla sconfitta meritata della Roma a Napoli. Risorge il Parma contro l’Inter mentre la Samp resiste al terzo posto dopo aver battuto una fiacca Fiorentina. Il Genoa approda nelle zone alte vincendo in casa dell’Udinese. Nulla di fatto tra Torino e Atalanta. Stasera chiudono Cesena-Verona e Lazio-Cagliari per l’ultimo scossone alla classifica.
Ennesima altalena in vetta con la Juve che va a vincere in terra di Toscana grazie alla resurrezione, mai così sospirata, di Pirlo e grazie all’ormai irremovibile titolarità di Morata. Il ritorno alla regia vincente di Pirlo e il turn over in attacco con Morata e Giovinco al posto di Llorente e Tevez (entrato a metà ripresa), coincidono con il ritorno alla vittoria e al primato in solitudine con tre punti di relativa tranquillità sulla Roma sconfitta a Napoli. La partita contro il pur volonteroso Empoli non ha storia e finisce nel modo che più ti aspetti. Il goal su punizione del Pirlo nazionale è di raffinata esecuzione anche se qualcosa ce la mette anche il portiere con la partecipazione di una non impeccabile barriera. Il capolavoro della serata lo compie l’ormai solito Morata con un gioco che evoca memorie… maradonete. A Tevez sono bastati i venti minuti concessi…allegramente dal suo allenatore per mettere il sigillo con un tiro respinto non senza difficoltà da Bassi e con il benefico passaggio vincente allo stesso Morata. Ora l’attenzione degli Juventini dovrà concentrarsi sulla partita salva speranze contro l’Olympiacos in quella che si preannuncia come un’autentica battaglia all’ultimo…pallone.
Il Parma risorge dalle sue ceneri come la Fenice e con una doppietta di De Ceglie inguaia l’Inter, i tifosi nerazzurri, Mazzarri e…Tohir in un colpo solo. Ora per l’allenatore toscano il Verona di domenica prossima potrebbe essere veramente fatale. Lezione di calcio della Samp sempre splendidamente adagiata al terzo posto solitario, nei confronti della troppo discontinua Fiorentina. Lezione non solo e non tanto di carattere tecnico ma anche e soprattutto di natura psicologica-caratteriale. La differenza tra le due compagini è stata quasi tutta lì. Da una parte il cuore, la grinta e la determinazione di chi sa che deve sudarsi ogni minuto di stazionamento a quelle non più usuali latitudini e dall’altra una mancanza di coraggio e forse anche di concentrazione che hanno fatto sì che la differenza di tasso tecnico iniziale alla fine si sia azzerata a forza di…pompate cardiache, sudore e adrenalina di alto livello. Il magico grifone del mago Gasperinus raccoglie i frutti delle sue profonde conoscenze esoterico-calcistiche e compie il miracolo della trasformazione di undici apprendisti stregoni in undici micidiali e provetti maghi con tanto di patente qualificata al seguito. A farne le spese questa volta è l’undici bianconero di Udine al quale stavolta non basta il solito super Totò (migliore in campo). Il match in equilibrio fino alla fine del primo tempo grazie ai goal del “santo bevitore” alla fonte dell’eterna giovinezza, di Widmer, di Marchese e di Falque, trova la sua “sparigliata” nei secondi quarantacinque minuti grazie all’apoteosi magica di Matri e di Kucka. Ora per il Genoa è quarto posto in coabitazione con il Napoli e, quel che più conta, a un solo punto dai cugini.
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