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Siamo tutti Daniza

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Il 15 settembre u.s. si è tenuta a Roma una imponente manifestazione in favore dell’orsa Daniza.

Davanti al Ministero dell’Ambiente si sono raggruppate le maggiori associazioni animalisteLAV, OIPA, ENPA – che insieme alle onlus minori hanno chiesto a gran voce le dimissioni del ministro Gian Luca Galletti e del presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi.

I rappresentanti delle associazioni sono entrate nell’edificio sperando di essere ricevuti dal Ministro, assente per un impegno a Bari. Una sua portavoce ha raccolto le proteste e le richieste. Ad oggi, però, non c’è stato nessun chiarimento.

Cresce, invece, la preoccupazione per la sorte dei cuccioli. Uno dei due, la femmina, è stata dotata di un radiocollare. Le ultime notizie informano che si sono ricongiunti e che si stanno muovendo insieme. Purtroppo, però, l’inverno è alle porte e si teme che i due piccoli plantigradi non riescano ad individuare un luogo adatto dove trascorrere il letargo. Il Comandante regionale del Veneto, Daniele Zovi, spiega: “I cuccioli di orso nascono tra gennaio e febbraio nella tana usata durante il letargo, e di solito nascono due o tre piccoli, solo raramente quattro. I piccoli sono inetti, pesano alla nascita 300-400 grammi, hanno gli occhi chiusi e sono privi di pelo. Crescono rapidamente fino ad arrivare al peso di 10 chilogrammi a giugno. I cuccioli rimangono con la madre per un periodo molto lungo, da 24 a 36 mesi e da lei imparano tutto. Solo dopo i due-tre anni se ne vanno per il mondo da soli. Ci sono solo pochissimi casi simili a questo, e in taluni casi i cuccioli sono sopravvissuti all’inverno, in altri sono morti. Di certo se la regola della specie prevede questa lunga convivenza con la madre, gli orfani sono decisamente svantaggiati nella lotta per la sopravvivenza. La montagna trentina è molto severa, specie in inverno“.
Se chi ha preso le scriteriate decisioni che hanno causato queste tragedie a catena avesse ascoltato i consigli degli esperti, non ci troveremmo in questa situazione”,

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Gabriele Tebaldi

Classe 1990, giornalista pubblicista, collabora con Elzeviro dal 2011, quando la testata ha preso la conformazione attuale. Laurea e master in ambito di scienze politiche e internazionali. Ha vissuto in Palestina, Costa d'Avorio, Tanzania e Tunisia.

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