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L’aria della Pianura Padana è ancora pesantemente inquinata

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Quando si parla di “bel tempo” non sempre si parla di buone notizie, soprattutto nella stagione invernale.

In questi giorni l’alta pressione domina una parte dell’Europa sud-occidentale, coinvolgendo parte del nostro paese. Come spesso capita, alta pressione implica una circolazione dell’aria piuttosto bloccata in particolar modo in un’area geograficamente peculiare come la nostra Pianura padana che per la sua orografia, circondata da alte montagne quasi da ogni lato, non favorisce il ricircolo dell’aria negli strati più bassi dell’atmosfera. Che, alla fine, sono quelli dove viviamo noi esseri umani.

Non solo polveri sottili (PM10 e PM2.5), ma anche biossido di azoto, monossido di carbonio e altri inquinanti che potrebbero essere pericolosi per il nostro organismo. Quella che vedete in basso è una mappa media degli ultimi 15 giorni riferita proprio al biossido di azoto, un inquinante prodotto dalle attività antropiche (come traffico o riscaldamenti) che può provocare gravi infermità respiratorie.

Non solo: un recente studio ha mostrato come gli effetti dell’inquinamento ricadano anche su fauna e flora.

Dai primi studi effettuati nel Regno Unito si è visto come l’esposizione di api, farfalle e altri impollinatori all’inquinamento atmosferico comprometta gravemente la loro capacità di “annusare” le piante di cui si nutrono. Potrebbe essere una cattiva notizia sia per le popolazioni di insetti che per le colture che dipendono da loro per l’impollinazione.

Questo era già stato confermato in precedenza: esperimenti di laboratorio avevano infatti mostrato come gli inquinanti atmosferici degradino l’odore floreale rilasciato dalle piante, rendendo più difficile per gli insetti individuarle. Inquinanti come biossido di azoto o ozono (si, lo stesso che ci protegge dai raggi UV del Sole) sono tra le principali minacce per gli insetti. L’inquinamento non è quindi una minaccia solo per l’essere umano (ricordiamo come le polveri fini, ad esempio, siano responsabili di una enorme varietà di disturbi delle vie respiratorie e si ritene contribuiscano alla morte ogni anno di DECINE DI MIGLIAIA di persone) ma al nostro intero ecosistema.

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Redazione Elzeviro.eu

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