Tutto porta a pensare che la prossima edizione del Torino Film Festival sarà presieduto per la seconda volta da Paolo Virzì. Ma il regista toscano, almeno per il momento, prende tempo: “Il festival non è ancora finito, fatemi riprendere. Il 2013 per me è stato un anno intenso, è stato l’anno della mia terza paternità, l’anno in cui ho girato il film più complesso e ambizioso della mia carriera e l’anno del Tff. Mi prenderei qualche giornata per riflettere. Anche perché domenica (quando si conclude il festival, ndr) parto alle 6 del mattino da Torino, per mettermi subito al lavoro sulla promozione del mio prossimo film, che uscirà a gennaio”.
Ma la sensazione è che alla fine Virzì sarà di nuovo al posto di comando anche l’anno prossimo. Il regista ha sottolineato che il merito del successo del festival che quest’anno nei primo 8 giorni di proiezione ha segnato un +34 per cento di incassi (con 254 mila euro, rispetto ai 189 mila dell’anno scorso) va tutto alla squadra dell’evento, capitanata dalla vice direttrice Emanuela Martini: “Il Torino Film Festival gode di una meravigliosa squadra e il festival è un fiore all’occhiello del nostro Paese. Il successo di questa manifestazione non è certo dovuto al “direttore star” o presunto tale. E’ uno degli eventi dedicati al cinema più importante e significativo”. Quanto all’annoso problema delle date del festival, troppo a ridosso di quelle di Roma, Virzì ha ammesso che “ci sono riflessioni in corso”. “Qualche balzo in avanti su dicembre – ha commentato l’assessore alla Cultura della Regione Piemonte, Michele Coppola – se però serve ad attrarre più visitatori a Torino dal resto d’Italia e dall’estero”.
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