La signora Asia Argento, in base a non si capisce bene quali meriti e fortune, forse vieppiù ascrivibili al suo cognome o all’essere personaggio semicabarettistico da giornaletto rosa, sfila di gran concerto sulla rete ammiraglia della televisione pubblica.
La famosa baciatrice di rottweiler, infatti, è riuscita a farsi passare sul TG1 la sua mostra fotografica (è bastata la sua pseudorelazione con il fotografo-ricattatore Corona per farla diventare fotografa?). Le foto ‘artistiche’ della sua mostra di Torino sono state sponsorizzate sul primo canale televisivo.
Pentacoli ed altre amenità tragicomiche si ravvisano fra i soggetti delle sue opere. Torino, città amata da suo padre per l’horror (Non ho sonno, Profondo rosso, ecc.), è in effetti considerata uno dei vertici del triangolo europeo dell’occulto, con la vicina Lione e Praga. Nella sua intervista, Asia Argento si è anche premurata di fornire alcune sue visioni del mondo, per la gioia dell’annoiato telespettatore sbracato sul divano ed in vena di zapping, alla fine di una settimana di lavoro.
Quello che fa rabbrividire è che l’Italia è un paese che annovera centinaia di artisti, pittori, musicisti, cantanti, letterati, poeti e scrittori che sono condannati a fare la fame per uno spettacolo, una casa editrice che li pubblichi, o l’organizzazione di un concerto o una mostra.
Poi ci chiediamo perché i giovani artisti (e non) emigrano.
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