Il “Rapporto sullo Stato sociale 2013” presentato presso l?università La Sapienza di Roma stabilisce che nel quadro della crisi economica la riforma Fornero delle pensioni sta gravando ampliamente e graverà in futuro sul tasso di disoccupazione, in particolare su quella giovanile.
In particolare lo studio dice che “Nell?attuale situazione di crisi strutturale, e particolarmente in quella italiana la congenita difficoltà di creare posti di lavoro fa sì che l?aumento dell?età pensionabile tenda a ridurre il turn over, ad aumentare la disoccupazione giovanile, ad aumentare l?età media e il costo della forza lavoro, a ridurre la capacità innovativa e la produttività, ad ampliare la fascia di popolazione in età matura che ha difficoltà a mantenere o ritrovare il posto di lavoro mentre è sempre più lontana dalla pensione”.
In tale quadro, secondo questa analisi “la riforma Fornero-Monti (legge n. 92/2012) ha aggravato queste ed altre problematicità”. Inoltre il minor numero di pensionamenti ha contribuito al contestuale aumento della disoccupazione giovanile oramai proiettato verso il 40%”.
Concetti ben vividi nelle menti di numerosi economisti, ma anche nella gente, sono dunque supportati dallo studio di un’insigne università: ci si attende il responso da parte della privata Università Bocconi, la quale oggi riaccoglie finalmente il suo presidente sen. Mario Monti, la cui aspettativa politica si è giustappunto esaurita.
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